Terzo volume della trilogia di Jonathan Coe iniziata con "La banda dei brocchi", "Middle England", sempre pubblicato da Feltrinelli editore, nasce dall'interesse dell'autore di scrivere un romanzo sulla Brexit e l'Inghilterra del ventunesimo secolo. Anche per intrecciare definitivamente i fili di alcuni dei personaggi che avevamo imparato ad amare (in particolare i fratelli Benjamin e Lois Trotter) è nato questo romanzo, che ho trovato senza dubbio all'altezza dei due precedenti.
Anzi a dire il vero me lo sono goduto anche di più, perché gli anni Duemila, i giochi olimpici di Londra del 2012, il referendum e le dimissioni di Cameron, l'attentato a Jo Cox, il crescente successo di Boris Johnson sono pagine di storia dell'Inghilterra che ricordo bene e che mi è piaciuto riconoscere tra le pagine.
Altrettanto ho apprezzato ritrovare Benjamin e Lois e il loro legame fraterno, che si supportano a vicenda fino ad avviare un progetto comune oltre la Manica e la loro nipote Sophie, il cui recente matrimonio si scontra con le divergenze d'opinione politica. Le loro vicende personali si confrontano dunque con i mutamenti in atto nella Londra dei primi anni 2000, dove la xenofobia sembra dilagare, il politicamente corretto diventa argomento di dibattito e i diritti civili e delle minoranze LGBTQ creano scontri e prese di posizione.
Se avete apprezzato i primi due volumi della trilogia, non potete perdervi questo terzo capitolo, che ci riporta alla mente capitoli non proprio idilliaci della vita politica europea dell'ultimo decennio e al tempo stesso è un romanzo che mescola sapientemente l'ironia, le relazioni e il senso di speranza per il futuro che aveva contraddistinto anche i precedenti.
Avete mai letto i libri dell'autore?