lunedì 2 ottobre 2017

Mare al mattino

Il Mediterraneo ha due sponde: da una si fugge, sull'altra si approda -quando si ha fortuna. Non sempre la direzione delle migrazioni è stata quella che oggi riempie i telegiornali, e queste vite di madri e di figli ce lo ricordano: non si nasce sempre sulla sponda su cui finiremo i nostri giorni, ed il destino è impossibile da prevedere.
 
 
 
 
Titolo: Mare al mattino
Autrice: Margaret Mazzantini
Anno della prima edizione: 2011
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 127
 
 
 
 
 
Farid viaggia con Jamila su una carretta del mare; uno di quei gommoni, in fuga dalla Siria bombardata, dove cercano di salvarsi la vita. Mentre il sole li strina, mentre la fame li insegue, mentre l'acqua finisce insieme al carburante, e nel deserto si lasciano dietro scie di cadaveri sotto la sabbia.
Farid è minuscolo, stretto a Jamila, sempre più piccolo nella traversata: ci ricorda, Farid, che potremmo essere noi Jamila, in fuga con i nostri bambini che ci muoiono addosso nel Mediterraneo, che non è così lontano dalle nostre case sicure e accoglienti.
 
 
E poi c'è Vito, che si affaccia su quel mare, ma non ha il coraggio di scendere alla spiaggia dove arrivano cadaveri quanti onde. Vito è figlio di Angelina, che è cresciuta araba: figlia di emigrati italiani in Libia, costretti a lasciare la terra africana negli anni '60 dopo il colpo di stato di Gheddafi. Figlia di italiani che italiani non si sono mai sentiti, anche lei si è portata dentro il deserto, l'emigrazione, le radici strappate: pagine di storia che abbiamo rimosso, appena accennate sui libri di scuola, forse per dimenticare che non siamo stati (e tutt'ora non siamo) così diversi da tutte le vite rischiate ogni giorno tra le onde del mare, troppe volte perdute sulle rive del nostro Paese.
 
Margaret Mazzantini o la ami o la odi: il suo stile ricco di descrizioni, di periodi lunghi, di personaggi femminili protagonisti. Io generalmente la apprezzo, faccio un'eccezione solo per "Non ti muovere" che mi disturba molto (ai motivi dedicherò magari un altro post, per non andare fuori tema). Questo è il suo romanzo che fino ad oggi ho preferito, memorabile e travolgente nella sua brevità.

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