giovedì 28 settembre 2017

Solo per sempre tua

Questa lettura risale a qualche mese fa, ma ho preferito riportare a freddo le mie impressioni. Più di recente, tuttavia, ho portato a termine un'altra lettura, "Il racconto dell'ancella" (di cui vi parlerò tra pochi giorni): ho capito quindi che la mia opinione sul romanzo della O'Neill sono state largamente falsate dal non aver conosciuto prima il testo alla quale certamente si è ispirata, ed oggi il suo infatti mi pare molto meno originale. Tenete conto, quindi, che questa recensione è stata scritta prima!
 
 
Titolo: Solo per sempre tua
Autrice: Louise O'Neill
Anno della prima edizione: 2014
Titolo originale: Only Ever Yours
Casa editrice: HotSpot
Pagine: 367
 
 

In un futuro imprecisato, dei Continenti sono rimaste le Zone (Eurozona, le Americhe e la Cindia). Impossibile non pensare ai tre Continenti orwelliani perennemente in guerra tra loro: naturalmente anche in questo caso ci troviamo per le mani un romanzo distopico, ma il tema centrale non saranno i regimi dittatoriali, bensì il rapporto tra i sessi.

Il sesso dei bambini concepiti infatti si può scegliere in questo futuro, così vengono messi al mondo solo maschi e le femmine vengono progettate in laboratorio e cresciute fino ai 17 anni dentro le Scuole. In tali luoghi le eve vengono addestrate alla femminilità perfetta, e dopo la Cerimonia si differenzieranno in compagne, concubine o caste, in base a quanto desiderate dai coetanei Eredi che andranno a sceglierle. Da allora, le donne non interagiranno più tra di loro, ma si dedicheranno unicamente al proprio ruolo.
La voce narrante è freida, l'eva #630. È circondata da coetanee la cui unica preoccupazione è essere più attraenti delle altre, vessata da megan, la prima in classifica, e abbandonata da isabel, che per anni era stata la sua unica amica. Isabel è l'unica fuori dal coro, per ribellione si abbuffa oppure rifiuta il cibo per martoriare l'unica cosa che può controllare, cioè il proprio corpo.
Quando gli Eredi arrivano in visita, freida viene scelta dal più ambito, Darwin, figlio di un Giudice. Tuttavia, come in effetti è prevedibile, a freida non spetta un lieto fine: la situazione precipita quando Darwin si rivela succube del padre, e freida incapace di controllarsi come una perfetta compagna dovrebbe saper fare. La conclusione è nera e catastrofica: isabel si ribella nell'unico modo possibile, mentre freida va incontro al suo destino di eva che non ha saputo conformarsi agli standard.


Illustrazione di Michael Marsicano
Premetto che io dico , senza se e senza ma, ai libri che disturbano, che fanno riflettere, che tolgono il sonno. Questo lo fa, senza dubbio, però non so dire se mi sia davvero piaciuto. Fin dall'inizio mi ha accompagnata nella lettura una certa repulsione, nonostante l'interesse per il tema affrontato, e verso la conclusione ero davvero nauseata e turbata da quest'opera prima dell'irlandese O'Neill. L'autrice ha già pubblicato un secondo libro, "Asking for it", sulla cultura dello stupro -in italiano però non è ancora disponibile.
Mi resta principalmente un interrogativo al termine di questa lettura: si può davvero promuovere come un testo femminista, per adolescenti o per adulti che sia? Proposto dalla casa editrice Il Castoro come un young adult, in realtà narra i personaggi maschili come passivi quando non violenti, prevaricatori e machisti. Non sono proposte alternative in questa società distopica dove a me pare che si rappresentino solo l'abbrutimento, la sessualizzazione e la reificazione della donna esasperata al massimo livello: non sono sicura che questa possa stimolare una riflessione sui ruoli di genere da parte di un lettore maschio.

Impossibile inoltre, come anticipavo in apertura, evitare un confronto con il testo di Margaret Atwood -un romanzo più maturo e complesso, che ho scoperto tardi per mia colpevole ignoranza, ed ho di gran lunga preferito anche alla luce del paragone tra i due. A venerdì, per la recensione de "Il racconto dell'ancella"!

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