giovedì 27 gennaio 2022

I sommersi e i salvati

Una necessaria premessa: trovo molta difficoltà a raccogliere le parole per parlare di quest'opera in modo tale da renderle giustizia. 
Questa non è stata la prima volta in cui mi sono trovata a leggere Primo Levi: quando ero adolescente ho fatto la sua conoscenza attraverso "Se questo è un uomo", opera d’esordio autobiografica che trasmette in modo inequivocabile la tragedia dei campi di concentramento e l’esperienza di un sopravvissuto. 



Titolo: I sommersi e i salvati
Autore: Primo Levi
Anno della prima edizione: 1986
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 196



Ho poi approfondito con la lettura de "La tregua" il ritorno di Levi dal campo di concentramento alla sua Torino, e finalmente mi sono decisa a leggere "I sommersi e i salvati" pubblicato a decenni di distanza e certamente l’opera più riflessiva sull’esperienza della deportazione, della prigionia e della sopravvivenza. 

Si tratta di un’opera estremamente lucida che raccoglie riflessioni su diversi argomenti. Prima tra tutti: la capacità dei sopravvissuti di testimoniare un’esperienza strettamente privata e differente da quella di coloro che Levi definisce "i sommersi", in contrasto appunto con "i salvati", e che costituivano la maggioranza poiché non hanno avuto alcun privilegio che abbia permesso loro di sopravvivere. Levi si sente proprio un privilegiato e avverte la necessità di farsi testimone. 

Ragiona inoltre sulle responsabilità e sulle colpe, certo di chi ha gestito i campi, di chi li ha progettati, di chi ha perpetrato inimmaginabili violenze sui prigionieri, ma al tempo stesso la maggiore responsabilità l’attribuisce a tutti coloro che hanno taciuto, che hanno fatto finta di niente e che hanno reso possibile una simile strage. 

Levi riporta infine le corrispondenze con cittadini tedeschi che hanno letto "Se questo è un uomo" in seguito alla sua traduzione e riflette su domande che gli sono state spesso poste anche nel corso di incontri nelle scuole: per esempio "Perché non siete fuggiti? Perché non vi siete ribellati?". Analizza il tutto in maniera estremamente chiara e convincente, lasciando al lettore la sensazione di uscire da quest’opera profondamente arricchito e più consapevole. 

Credo che sia la prima opera di analisi che mi trovo a leggere sull’Olocausto e mi rendo conto di aver imparato molto da questa lettura, che mi ha colpito per gli innumerevoli spunti di riflessione e per la scrittura del suo autore, così capace di trasmettere in modo semplice contenuti importanti e complessi. 

Mi rendo sempre più conto di come la produzione di Levi sia da recuperare il più possibile. Obiettivo a lungo termine, certo, perché è stato un autore prolifico! Ma piano piano porterò avanti anche questo progetto di lettura.

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