mercoledì 2 marzo 2022

La principessa di ghiaccio

Qualche anno fa avevo letto un paio di titoli dell’autrice svedese Camilla Läckberg, famosa per i suoi gialli ambientati in un paesino di nome Fjällbacka. Mi erano piaciuti molto, ma mi ero resa conto durante la lettura che non si trattava di volumi del tutto indipendenti l’uno dall’altro, in quanto i personaggi ricorrenti erano gli stessi, e mi sono accorta di non riuscire a seguirne molto bene le vicende personali. Ho deciso così di recuperare la serie a partire dal primo volume, "La principessa di ghiaccio".


Titolo: La principessa di ghiaccio

Autrice: Camilla Läckberg
Anno della prima edizione: 2002
Titolo originale: Isprinsessan
Casa editrice: Marsilio
Traduttrice: Laura Cangemi
Pagine: 458


La storia si apre con il ritrovamento del cadavere di una giovane donna in una vasca ghiacciata, da cui il titolo del romanzo. Si potrebbe pensare al suicidio, ma dal momento che parliamo di gialli è piuttosto chiaro che di suicidio non si tratti e che al ritrovamento seguirà un’indagine. A condurla sono un commissario a dir poco incompetente e pigro, che ha per fortuna dei più validi collaboratori, tra cui Patrick, che sarà uno dei personaggi ricorrenti della serie. In più facciamo la conoscenza di Erica, che della vittima è stata la migliore amica d’infanzia ed è oggi una scrittrice alle prese con i suoi problemi personali: la morte dei genitori e la difficile situazione della sorella, madre di due bambini ma moglie di un uomo violento. 

Sono così parecchie le tematiche che troviamo in questa storia: la violenza domestica, ma per chi è particolarmente sensibile ai temi mi sento di avvisarvi che vi troverete anche abusi sui minori, per quanto risalenti a molti anni addietro. 

Volutamente non vi svelo nient’altro riguardo la trama e l’indagine che vi si svolge, perché  in un romanzo di questo tipo ve ne rovinerei la lettura. Il mio parere una volta terminato questo romanzo è nel complesso positivo: la scrittrice ha uno stile semplice e molto scorrevole, che permette di leggere il romanzo tutto d’un fiato senza mai annoiarsi. L’indagine è costruita in modo credibile e per quanto mi riguarda non prevedibile.

L’unico difetto che mi sento di segnalare è una certa ingenuità nella costruzione dei personaggi, specialmente quando si parla di storie d’amore: sembrano nascere in modo per nulla sorprendente e i personaggi coinvolti sembrano spesso un po’ sciocchi o stereotipati. Questo non è bastato però a farmi passare la voglia di leggere anche i romanzi successivi, che affronterò dunque prossimamente, quando avrò voglia di una lettura poco impegnativa e capace di distrarmi da tutto il resto.

Qual è la vostra serie di gialli preferita?

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