"Volevamo andare lontano" di Daniel Speck è un romanzo che ho scoperto attraverso una miniserie in tre episodi trasmessa dalla Rai qualche anno fa che proprio da questo libro è stata tratta.
Titolo: Volevamo andare lontano
Autore: Daniel Speck
Anno della prima edizione: 2006
Titolo originale: Bella Germania
Casa editrice: Sperling&Kupfer
Traduttrice: Valeria Raimondi
Pagine: 545
Siamo davanti ad una saga familiare che ha per protagoniste tre generazioni di una famiglia divisa tra la Germania e un’isola della Sicilia, Salina. È una storia di emigrati ma anche di amori impossibili, di tradizioni a cui sottrarsi è difficile e di figli che non trovano il proprio posto nel mondo.
Inizia tutto con Giulietta e Giovanni, due fratelli gemelli, lui con il sogno della Germania e lei con quello della moda, ovunque esso possa concretizzarsi. Sono siciliani, ma vivono a Milano con la loro madre, ed è proprio a Milano che Giulietta conosce Vincent: un lavoratore tedesco del quale si innamorerà perdutamente. È proprio da loro (nonostante l’ordine costituito spinga Giulietta a sposare lo storico fidanzato Enzo) che nasce Vincenzo, e poi da lui Giulia: due anime perse, due ragazzi cresciuti immersi nei segreti di famiglia, un padre e una figlia che si incontreranno solo una volta divenuti adulti, quando sarà venuto il momento di fare pace con il passato.
"Volevamo andare lontano" è una storia familiare divisa tra l’Italia e la Germania, che racconta l’epoca dei Gastarbeiter: i "lavoratori ospiti" che la Germania ha dapprima invitato e poi respinto, l’epoca delle frontiere, di un’Europa che non era unita e del terrorismo stragista degli anni '80 che mieteva vittime in nome di un’ideologia politica. Nonostante l’autore sia tedesco, la voce che dà agli immigrati italiani in Germania è appassionante e convincente: ci immedesimiamo nelle loro storie e li vediamo sognare maggiori opportunità economiche, una propria attività, una liberazione dalla povertà in cui hanno sempre vissuto. Li vediamo costruire i cantieri della metropolitana di Monaco, adattarsi agli impieghi più umili in nome di una stabilità, dimenticarsi i propri sogni.
È un romanzo scritto in modo semplice, che alterna nei suoi capitoli passato e presente. È ricco e a tratti anche un po’ lento (specialmente quando ricostruisce le vicissitudini dei singoli personaggi, per esempio le epopee automobilistiche di Vincenzo o le disavventure di Giulia nella moda). Tuttavia è una lettura che mi sento di consigliare agli amanti delle storie familiari, perché seguire queste generazioni nel corso degli anni e tra gli Stati è appassionante e così ben descritto che sembra di conoscerli uno a uno! Oltretutto una volta terminato il romanzo lascia un senso piacevole di compiutezza e di serenità che mi ha sorpresa in senso positivo.
Vi consiglio anche la visione della serie nel caso riusciate a reperirla, perché è molto fedele alle vicende del libro e io l’ho trovata molto riuscita.
Qual è l’ultima saga familiare che avete letto?
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