giovedì 3 agosto 2023

Sula

Secondo romanzo dell’autrice premio Nobel Toni Morrison, pubblicato nel 1973, "Sula" mi ha colpita leggermente meno rispetto al suo esordio "L’occhio più azzurro" e com'è inevitabile non è ancora alle vette di "Amatissima". Non per questo è una lettura che vi consiglierei di evitare, anzi! 

L’autrice si concentra sul rapporto tra due donne nere che si conoscono bambine sui banchi di scuola e che seguiamo per oltre quarant’anni, in un quartiere popolato da neri di una cittadina dell’Ohio. Sembra un mondo a parte dove i bianchi non hanno accesso e compaiono soltanto nei discorsi di chi, risentito, non viene ammesso a svolgere certi lavori. 

Sula cresce in una famiglia disordinata, capeggiata da una matriarca autoritaria e mutilata, figlia di una madre da cui apprenderà a godersi i piaceri del corpo, fattore che la renderà da adulta bersaglio delle malelingue al punto di venire considerata una sorta di strega. Nell, la sua amica, compie invece scelte più convenzionali diventando moglie e madre, ma le loro strade sebbene sempre intrecciate verranno bruscamente separate dal comportamento di Sula che l’amica non saprà perdonarle, ovvero essere stata per quanto per breve tempo l’amante di suo marito. 

È un romanzo estremamente breve, che sembra volersi sviluppare in maniera corale ma nella parte centrale si concentra sulle due protagoniste, in una struttura che non ho trovato perfettamente bilanciata.

I personaggi sullo sfondo sono memorabili: il reduce di guerra che ha perso la ragione, la madre che preferisce togliere la vita ad un figlio piuttosto che vederlo consumarsi con la tossicodipendenza. Ci sono gli strascichi che i combattimenti hanno lasciato sugli uomini e i pregiudizi dei bianchi che colpiscono per quanto dall’esterno la comunità; molti bambini randagi lasciati a se stessi che crescono in maniera disordinata. 

C’è spesso la morte in questo romanzo, anche la morte violenta, e ci sono gli strascichi che un personaggio di rottura e coraggioso indipendente come Sula lascia dietro di sé una volta che non sarà più parte della comunità. 

La scrittura dell’autrice è, non c’è bisogno di dirlo, evocativa, tagliente, poetica, le premesse di quelli che saranno i suoi capolavori ci sono già tutte. Questo è senz’altro un romanzo minore, con due protagoniste all’epoca tutt’altro che convenzionali soprattutto per l’indagine che viene fatta del rapporto tra due donne nere sempre in primo piano, che sono comunque contenta di aver recuperato.

Quali titoli di Toni Morrison avete letto?

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