giovedì 30 gennaio 2025

Il processo

Avrei mai trovato il coraggio per leggere da sola "Il processo" di Franz Kafka? Forse no, forse non mi sarei mai sentita all'altezza. Grazie però al gruppo di lettura #GliAmbasciatoriDeiLibri e all'incontro del mese di gennaio, introdotto da Ermanno Cavazzoni, ho rispolverato dalla libreria la mia edizione della Biblioteca di Repubblica, ormai diventata maggiorenne sullo scaffale.

Questo testo nasce da un'occasione biografica: il matrimonio con Felice Bauer che nel 1914 decide di mandare a monte, in quanto contrario alla sua vocazione solitaria di scrittore. "Il processo" si può dunque interpretare come una sorta di memoriale difensivo per provare la propria innocenza, per giustificare la sua esistenza, addirittura. 

Simile al racconto di un sogno, dove fatti a dir poco assurdi e impossibili vengono considerati del tutto naturali e ragionevoli, con Kafka si entra nel romanzo moderno che indaga l'interiorità, fino alla conclusione tragica del sacrificio, in quanto il protagonista/scrittore non ha saputo creare abbastanza -anche questo, come tutti i romanzi di Kafka, è incompleto.

Le interpretazioni per questo testo sono molteplici (una critica sprezzante e ricca di momenti comici alla burocrazia, la progressione di una paranoia persecutoria, oppure la rappresentazione della scrittura come unico mezzo possibile per difendersi), e molti sono anche i testi critici con cui lo si potrebbe approfondire: "Kafka" di Pietro Citati, "Processi - Su Franz Kafka" di Elias Canetti", "K." di Roberto Calasso, e naturalmente i Diari del suo stesso autore. 

Al termine della lettura de "Il processo" ho sentito di essere soltanto all'inizio di un percorso, stimolata ad una quantità di altre letture e approfondimenti, come solo una lettura di quelle che mi accompagneranno per anni sanno fare: e ancora una volta mi stupisco di quanto i gruppi di lettura, anche se a volte ci mettono alla prova, sappiano arricchirci.

Qual è l'ultimo classico della letteratura che avete letto?

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