Nel suo primo romanzo, Torey ha appena ventisei anni ed insegna ad una classe differenziata di una scuola elementare. La aiutano una liceale, Whitney, ed Anton, un lavoratore stagionale: non proprio qualificati, ma senza dubbio volenterosi; ad Anton quell'unico anno scolastico servirà per capire cosa desidera per il proprio futuro.
Titolo: Una bambina
Autrice: Torey L. Hayden
Anno della prima edizione: 1980
Casa editrice: Corbaccio
Pagine: 243
L'indiscussa protagonista di questo libro, che non nasce per diventare un romanzo ma per raccogliere i ricordi dell'esperienza vissuta dall'autrice, è Sheila. Sheila ha sei anni, è stata abbandonata dalla madre che se n'è andata portando con sé soltanto il suo fratellino, ed ora vive in condizioni di estrema povertà con il padre, che beve troppo e crede nelle punizioni corporali ma non accetta la carità.
La classe speciale di Torey non è il luogo a cui Sheila è destinata, in principio. La attende infatti un posto nell'ospedale psichiatrico della zona, a causa di un drammatico episodio: ha dato fuoco ad un bambino di appena tre anni. Tuttavia all'ospedale non vi sono posti liberi, e così viene catapultata con i suoi silenzi, i suoi accessi di rabbia, i suoi comportamenti oppositivi e quelle lacrime che non vogliono scendere nella classe di Torey, che farà di tutto per cambiarle la vita ed offrirle un futuro diverso rispetto a quando pianificato per lei.
Questo libro spezza il cuore, e lo fa più volte. Pagina dopo pagina si rimettono insieme i cocci, ma è doloroso, ed è impossibile non affezionarsi a Sheila e tifare per lei. L'essere umano sa essere crudele ed a volte si nasce in posti scomodi, come è capitato a lei.
Strapperà lacrime a buona parte dei lettori, e soddisferà ancora di più gli amanti del Piccolo Principe.
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