Una delle mie manie di lettrice (e spesso di spettatrice di serie TV... e questo si fa più complicato quando si arriva oltre la decima stagione!) è che, quando esce un nuovo titolo appartenente ad una serie di libri, sento il bisogno di rileggerli tutti a partire dal primo per sentirmi ancor più coinvolta nella storia.
Mi è capitato ad esempio con tutti i volumi di Harry Potter, compresa l'estate scorsa con la "Maledizione dell'erede". Ed ecco, all'uscita de "Il caso Malaussène", è giunto il momento della saga di Pennac!
Sono passati ormai dieci anni dalla prima volta in cui io e la famiglia Malaussène ci siamo incontrate per la prima volta, e sembra passata una vita intera. Ero alle superiori, avevo appena scoperto la biblioteca comunale e i suoi scaffali, Benjamin mi accompagnava nei viaggi in treno verso il mare in tarda estate.
Oggi aprire la copia de "Il paradiso degli orchi" che ho comprato anni dopo in un negozio dell'usato ha l'odore di quei diciassette anni, di tenerezza, salsedine e sole, sa di felicità.
Titolo: Il paradiso degli orchi
Autore: Daniel Pennac
Anno della prima edizione: 1985
Casa editrice: Feltrinelli
Pagine: 202
Benjamin Malaussène vive a Parigi, ed ha una professione tutt'altro che ordinaria: è il capro espiatorio dei grandi magazzini, pronto a prendersi la colpa di ogni inconveniente capitato agli acquirenti in modo che questi non facciano causa ai proprietari. Anche la famiglia che ruota attorno a Benjamin è molto lontana dall'essere tradizionale: sua mamma è spesso incinta e gli semina fratelli in giro per casa, per partire poi per chissà dove. Ci sono Louna (incinta pure lei), Thérèse, Clara, Jéremy, il Piccolo, e c'è Julius, gigantesco, dolcissimo cane affetto da crisi epilettiche.
Il primo capitolo delle avventure dei Malaussène incomincia con una bomba esplosa ai Grandi Magazzini, e non sarà soltanto una. Siamo ancora lontani dal terrorismo dei nostri giorni (ricordiamoci che Pennac ha scritto questo libro ormai oltre trent'anni fa!), ma il fenomeno era tutt'altro che sconosciuto: pensiamo agli anni di piombo in Italia, all'IRA attiva in Irlanda del Nord, gli indipendentisti baschi. In Francia poi all'inizio degli anni '80 era attiva l'organizzazione Action Directe, famosa per attentati dinamitardi contro il governo ed i suoi rappresentanti.
Benjamin nei Grandi Magazzini ci lavora e trova anche le sue storie d'amore, che iniziano tutte nello stesso modo: salva giovani ladre in difficoltà fingendo che siano la sua zia Julia. Anche in questa storia c'è una zia Julia, ed è una giornalista che scoperto il singolare mestiere di Benjamin Malaussène si dedica a scriverne. Mentre lei indaga sul capro espiatorio e le sue funzioni, la polizia dà la caccia al bombarolo, e lo stesso fa Benjamin, sempre più confuso e suo malgrado coinvolto.
Raphael Personnaz nel ruolo di Benjamin Malaussène nel film "Il paradiso degli orchi", di N. Bary (2013) |
"Il paradiso degli orchi" è molto più di un divertente giallo sulle bombe al centro commerciale: è un biglietto di sola andata per un universo. È un biglietto per Belleville, per i suoi pittoreschi abitanti, i vecchietti che animano il Grande Magazzino, la famiglia Malaussène. Dieci anni fa sono diventati miei amici, e tornare a trovarli è stato come incontrarsi dopo tanto tempo con qualcuno che conosci profondamente, e con il quale i rapporti non si deteriorano a causa delle separazioni.
Al prossimo capitolo, Malaussène!
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