martedì 22 agosto 2017

Continua a camminare

La copertina cartoon di questo libro potrebbe far pensare ad una lettura lieve, forse persino poco profonda. Siamo davanti invece ad un romanzo potente e ricco, dove la finzione si mescola alla realtà, la poesia alla prosa.
 
 
 
 
Titolo: Continua a camminare
Autore: Gabriele Clima
Anno della prima edizione: 2017
Casa editrice: Feltrinelli
Pagine: 160
 
 
 
 
 
I protagonisti di questo romanzo sono due tredicenni, Salim e Fatma, le cui voci si alternano nei capitoli del libro. Salim vive ad Aleppo, insieme ai suoi genitori e suo fratello Abed; Fatma invece abita a Damasco, ama moltissimo il suo nonno che suona il rabab all'albero di melograno, ed ha un padre e un fratello con idee molto rigide riguardo ciò che una donna può o non può fare -e la seconda categoria è molto più nutrita della prima.
 
In Siria ci sono fucili, kalashnikov, bombardamenti di provenienza incerta. Le case sono ridotte in macerie, molti hanno perso la vita sotto quei brandelli di muro o per le strade. Abed si aggira per Aleppo ed ha una missione: dalle case distrutte salva i libri che riesce a trovare, progettando la riapertura di una grande biblioteca pubblica; ne ha già salvate migliaia, ed è convinto che i libri saranno in grado di fermare la guerra. Purtroppo sul breve periodo sembra non avere ragione, e proprio per questo a Salim e a suo padre non resta che mettersi in viaggio, con poche speranze, per scappare dalla Siria in guerra.
 
Molto diversa è la famiglia di Fatma (e potremmo davvero dire: purtroppo per lei). Suo fratello Khalid, che tanto ama e da sempre la chiama la sua rosa di Damasco, nel corso del conflitto si è radicalizzato ed ha convinto il padre ad un trasferimento nella città di Raqqa. Per il tredicesimo compleanno di Fatma le ha fatto un regalo davvero discutibile: una cintura di esplosivo con la quale potrà cambiare il mondo in meglio come sperava. Fatma è giovane ed ingenua, ma non ha alcun desiderio di compiere un attentato suicida; sente la mancanza del nonno rimasto a Damasco, a cantare all'albero di melograno, e mentre il fratello la abbandona nel deserto diretta ad una base militare cerca un modo per sfuggire a quell'infausta missione.
 

la biblioteca sotterranea di Daraya
(fotografia di Humans of Syria)

 
Gabriele Clima ha scritto un libro nel quale c'è molto da scoprire. Innanzitutto i suoi personaggi sono romanzati, ma Abed e Fatma esistono davvero: qui un articolo su Abu Malek, che a Daraya (una zona della città di Damasco) ha realizzato una biblioteca sotterranea con libri salvati dalle macerie; qui invece la vicenda di Spozhmay, bambina irachena costretta dal fratello ad indossare una cintura piena d'esplosivo.
 
Uno degli aspetti di questo romanzo che ho preferito è la presenza, in ogni capitolo, di una poesia di un poeta o una poetessa siriani contemporanei: un modo per conoscere un Paese dalle sue parole, dalla sua antica e nobile tradizione letteraria che spesso non arriva sugli scaffali delle nostre librerie. La lettura di queste poesie (tratte da testi che si trovano indicati alla fine del libro) è un ottimo spunto per approfondire, diversi dei volumi in cui sono contenute sono disponibili anche in italiano.
 
Apparentemente dunque siamo davanti ad una storia semplice: due voci narranti, due adolescenti davanti alla tragedia del conflitto siriano, che affrontano il dolore della perdita della vita come la conoscevano e si trovano ad avere a che fare con armi, distruzione e morte. Salim si aggrappa al libro di poesie appartenuto al fratello mentre si mette in viaggio verso l'Europa; Fatma ha anche lei a che fare con qualcosa di troppo grande, che non comprende fino in fondo e dal quale anche lei deve scappare.
Tuttavia sotto la superficie di una narrazione chiara, flashback esplicativi e personaggi molto giovani dal linguaggio appropriato, questo libro parla di un tema attuale e troppo spesso ignorato, in quanto lontano da noi, davanti al quale chiudiamo gli occhi e cambiamo canale.
Questa storia è una finestra su un mondo in guerra, sull'esodo dei profughi che cercano di avere salva la vita in un altro continente, arricchita dalle parole dei poeti che questa realtà l'hanno vissuta direttamente e la raccontano con le loro parole, accompagnando le vicende di Salim e di Fatma -personaggi che è un vero piacere incontrare.
 

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