lunedì 12 febbraio 2018

Dracula

Di vampiri si parla molto e molto si è parlato, nell'ultimo decennio, anche grazie ad opere di puro intrattenimento come la popolare saga di Twilight. Alla radice del mito c'è questo: attingendo a fonti storiche e letterarie (il principe Vlad di Valacchia, ma anche le storie di Polidori e Wilkie Collins), Stoker ha creato il Dracula a cui ancora oggi si ispirano innumerevoli opere, regalando al suo personaggio la vera immortalità.




Titolo: Dracula
Autore: Bram Stoker
Anno della prima edizione: 1897
Casa editrice: Mondadori 
Pagine: 491




Il "Dracula" che ci si aspetta è già nelle prime pagine di questo classico irlandese: Jonathan Harker, socio di un uomo d'affari londinese, viene mandato per lavoro in Transilvania presso un misterioso Conte intenzionato ad acquistare una proprietà a Londra. Il suo soggiorno si rivela, sin dal viaggio verso il castello del Conte, inquietante e misterioso: il Conte non pare mangiare mai, né dormire di notte, odia gli specchi, dalle finestre si cala all'esterno muovendosi come una lucertola sui muri e sembra volerlo tenere prigioniero nella sua residenza senza permettergli mai più di ritornare alla sua casa ed alla sua fidanzata, Mina.
L'angoscia di Jonathan viene impressa sulle pagine del diario che tiene con regolarità, e si interrompe lasciando il lettore trepidante e curioso, sostituita dalla corrispondenza tra Mina e la sua amica Lucy, che abita in Scozia, e dalla quale Mina si reca per un periodo, anche per non pensare troppo al suo Jonathan di cui non ha notizie da tempo. Anche qui i misteri non mancano: Lucy, in procinto di sposarsi, è spesso sonnambula e deperisce costantemente, si trova ogni mattina sempre più debole ed emaciata e presenta inspiegabili segni di fori sul collo. Intervengono allora due medici, uno dei quali innamorato di Lucy e l'altro, di nome Van Helsing, un suo collega giunto apposta dall'Olanda per studiare il caso. Nonostante le brillanti intuizioni di Van Helsing ed i disperati tentativi di tutti coloro che amano Lucy, tutto è vano, e la povera ragazza perde la vita... o così sembra. 
Qui entra infatti in scena il primo, vero vampiro della storia: la bella signora che bambini di pochi anni dicono di aver seguito nel folto di un bosco, vicino alla cappella dove Lucy è sepolta. Al mattino, ritrovati vivi, i bambini presentano gli stessi fori che la ragazza aveva sul collo e sommando gli elementi a sua disposizione Van Helsing trae la conclusione che lo porterà ad una vera caccia al vampiro (con la collaborazione del ricomparso Jonathan, di Mina e degli altri cari di Lucy): o meglio, alla vampira prima, e al Conte artefice di tutto poi. 


Bela Lugosi in una scena del film "Dracula"
di Tod Browning e Karl Freund (1931)

Considerato uno tra gli ultimi romanzi gotici, "Dracula" è composto da un'alternanza di lettere e stralci dei diari dei protagonisti, che forniscono ognuno il proprio punto di vista sulle vicende che accadono. L'atmosfera è cupa e suggestiva, inquietante al punto giusto, specialmente nella prima parte del testo che è costituito il diario di Jonathan in Transilvania (la parte che ho preferito, personalmente). La figura del vampiro da allora presenta le stesse caratteristiche che troviamo descritte da Stoker, rese più o meno romantiche o spaventose a seconda dei casi: rimane un genere di mostro molto affascinante, legato alle tenebre ed al mistero, che si nutre della vita stessa.

Naturalmente vista l'epoca a cui questo romanzo risale dobbiamo essere indulgenti, dalla nostra prospettiva moderna, su alcune scoperte avvenute successivamente; quella che più salta all'occhio è senza dubbio quella delle trasfusioni di sangue, sostanza che Stoker fa trasfondere alla povera Lucy in pratica da chicchessia non essendo stati al tempo ancora scoperti i gruppi sanguigni. Un altro elemento a cui i lettori contemporanei non sono forse molto avvezzi è il ritmo della narrazione: la ricerca del Conte è impegnativa e lenta, procede a piccoli passi che vengono descritti fin nei particolari, al punto talvolta da divenire non molto avvincenti. 
Confesso che talvolta mi sono quasi data per vinta, e i cali di interesse sono stati da parte mia diversi; tuttavia per gli appassionati dell'horror credo si tratti di una lettura imprescindibile, non fosse anche soltanto per conoscere le radici su cui poggia un personaggio che da oltre un secolo continua ad avere successo in storie che ancora fioriscono attorno a lui. 

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