lunedì 12 agosto 2019

Ottanta rose mezz'ora

Tra i miei amici, pochi sono assidui lettori, ma per fortuna qualcuno c'è. Uno di questi apprezza particolarmente Cristiano Cavina e da tempo mi consiglia i suoi libri; proprio da lui viene questo prestito, che purtroppo però non ha fatto nascere in me l'intenzione di recuperare i titoli precedenti...



Titolo: Ottanta rose mezz'ora
Autore: Cristiano Cavina
Anno della prima edizione: 2019
Casa editrice: Marcos y Marcos
Pagine: 197





LA STORIA

Lui è uno scrittore, vive in Emilia Romagna e più che pubblicare libri passa il tempo tra una presentazione e l'altra. Lei è un'insegnante di danza, oppressa dal mutuo e dagli iscritti ai corsi che calano anno dopo anno. Si incontrano per caso, si innamorano; tutto sembra andar bene finché i conti davvero non quadrano più, e l'unica scelta possibile sembra la strada della prostituzione. Che però non può essere intrapresa senza conseguenze...

COSA NE PENSO

La prima metà del romanzo di Cristiano Cavina è una sorta di romanzo erotico a tinte piuttosto ironiche e divertenti. Dopo un colpo di fulmine non troppo originale, i due protagonisti trascorrono il proprio tempo ad accoppiarsi nei vicoli bui e a condividere le proprie fantasie sessuali (in realtà soprattutto quelle del personaggio maschile). 
Aveva una tale aria da causa persa che le avrei proposto su due piedi di sposarmi, inondandola di promesse che non sarei mai riuscito a mantenere, se non mi avessero chiamato al piano di sopra.
Alla metà, quando l'effetto noia comincia a prendere il sopravvento sul lettore, Cavina introduce un punto di svolta: l'annuncio che introduce la ragazza, Sammi, alla sua nuova vita da Commessa Birichinia sui siti di incontri.
Da qui in poi ci tocca una sfilza di clienti più o meno anonimi, tutti osservati dallo sguardo del fidanzato guardone -ruolo che non lo turba affatto, sorprendentemente, anzi pare aumentare il reciproco desiderio sessuale di entrambi, che non smettono di avere rapporti neanche tra un cliente e l'altro mentre lui annulla tutto il resto della propria vita, compresi gli impegni professionali.
Con l'andare dei giorni, la mia vita si annullò nella sua e a fine giornata non rimanevano che il godimento e le ginocchia doloranti dal tanto stare accovacciato sotto la finestra. Il falso gelsomino mi aveva contagiato e anche io odoravo di cose morenti.
Il tutto è pervaso da una cappa di opprimente tristezza, dall'incombere delle ingiunzioni di pagamento e dal fastidio che perlomeno lei sente crescente nei confronti degli uomini che si avvicendano nel suo letto. 
Il loro bisogno di parlare, di conoscerla, quegli impacciati tentativi di farsi voler bene, di attirare la sua attenzione, non erano che il riverbero di una disperazione a bassa intensità, che le restava addosso, di cui doveva farsi carico per mezz'ora, un'ora, ogni giorno, anche due o tre volte, una solitudine densa e appiccicosa che la ricopriva, come i loro umori, ma più difficile da togliere. Una sporcizia che nessuna doccia può lavare.
Quest'alone di angoscia culmina in una conclusione che non definirei affatto imprevedibile, anzi a mio parere annunciata sin dalle prime battute del rapporto tra i due -che non finge mai di essere una relazione con qualche speranza per il futuro.
Entravo e uscivo dalle stazioni, mi mettevo in fila al check-in degli aeroporti. Sempre con il sapore metallico del panico sotto la lingua e la difficoltà di prendere un respiro in un mondo che improvvisamente pareva essersi svuotato di aria per riempirsi di acqua.
Il pregio di questo romanzo è quello di affrontare senza moralismo alcuno tematiche che potrebbero essere definite scottanti, e di presentare anzi la prostituzione in un modo piuttosto scanzonato, come una delle tante vie d'uscita possibili ad un momento di grande difficoltà. Non è detto che si tratti di un punto di vista condivisibile, ma il fatto che l'autore non si erga a giudice è stato l'aspetto che ho maggiormente apprezzato. 
Il punto di vista è quello del personaggio maschile, e lo è volutamente. Non conosciamo le intenzioni di lei, non ne conosciamo le emozioni e i sentimenti; osserviamo tutto attraverso la lente del narratore, attraverso il suo pressante desiderio e il suo sguardo sul mondo che essendo io una donna sono spesso riusciti ad infastidirmi.
L'altro elemento positivo che mi sento in dovere di menzionare è senz'altro la scorrevolezza del romanzo: non soltanto si tratta di un'opera davvero breve, ma catapulta il lettore stesso nella posizione di voyeur, che si trova a spiare una relazione di coppia nella sua intimità. Così le pagine scorrono una dopo l'altra, impossibile fermarsi; che poi il tempo sia stato ben speso, beh, questo non lo affermerei con sicurezza.

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