giovedì 22 luglio 2021

Il conte di Montecristo

I classici mi intimoriscono sempre, e quando la loro mole è voluminosa ancora di più. In questo caso quindi ero a dir poco terrorizzata dall’idea di annoiarmi o non essere all’altezza dell’opera. Non avrei potuto essere più nel torto, invece! Questo romanzo è entrato a far parte senza ombra di dubbio delle storie più avvincenti che io abbia mai letto.


Titolo: Il Conte di Montecristo
Autore: Alexandre Dumas
Anno della prima edizione: 1844
Titolo originale: Le comte de Monte-Cristo
Casa editrice: Mondadori
Traduttore: Emilio Franceschini
Pagine: 1101


LA STORIA

Edmond Dantes è un marinaio di Marsiglia di diciannove anni, e la sua vita sembra andare per il meglio nel 1815: sta per diventare capitano del Pharaon e per sposare Mercedes, la sua amata. Tanta fortuna però, nonostante sia meritata, attira le invidie di coloro che lo circondano ed è proprio per questo che Edmond sarà ingiustamente imprigionato per quattordici anni. Una volta trovato modo di uscire, la sua sete di vendetta sarà inesauribile…

COSA NE PENSO

Il numero di pagine dell’opera di Dumas vi spaventa, lo so, ma credetemi: non ce n’è alcun motivo. Perché ne “Il conte di Montecristo” troverete intrighi, segreti, travestimenti, storie d’amore travagliate, matrimoni di convenienza, avventure di ogni sorta... E non vedrete l'ora di scoprire che cosa ne sarà del vostro beniamino. Un capitolo tira l’altro durante la lettura: ricordiamoci che “Il Conte di Montecristo” nacque come un romanzo d’appendice, originariamente pubblicato in ben diciotto parti nell’arco di due anni: la curiosità dei lettori doveva essere tale da spingerli all’acquisto anche a distanza di mesi, ed è evidente a distanza di quasi duecento anni come Dumas fosse riuscito perfettamente nel suo intento. 

I personaggi sono molteplici e tutti ruotano attorno ad Edmond: dapprima divisi tra coloro che lo amano (suo padre, il capitano Morrel, Mercedes) e coloro che ne sono invidiosi (il marinaio Danglars e Fernand, a sua volta innamorato di Mercedes), una volta tornato nelle loro vite nei panni del Conte di Montecristo (ma non solo) sarà Edmond a tirare i fili delle loro esistenze. E tanto era innocente ed ingenuo il giovane Edmond nelle segrete del Castello d’If, tanto è scaltro, rancoroso e ingegnoso il Conte, che ha avuto anni per progettare la propria vendetta, pazientemente istruito sul mondo dall’abate Faria… 

Impossibile comunque non affezionarsi ad Edmond sin dalle sue prime, ingenue vicissitudini: Dumas ha costruito un eroe indimenticabile e integerrimo, nella cui felicità continuiamo a sperare anche nelle sue più crudeli manovre, e per cui parteggiamo nonostante si riveli in più occasioni un uomo dalla lucida spietatezza. 

Dare una propria opinione su un classico intramontabile come questo è difficile, perché ogni parola sembra superflua, già detta, ogni analisi è già stata fatta da voci autorevoli, critici di ogni sorta, ma anche milioni di lettori comuni che come me si sono appassionati a Edmond, ai suoi travestimenti e ai suoi piani ben orchestrati. Ho impiegato mesi a decidermi a pubblicare questo modestissimo parere, che ha un unico scopo: spronarvi alla scoperta di questo meraviglioso romanzo d'avventura, che sono sicura saprà tenervi compagnia per ore e ore e farvi scordare del tutto la realtà che vi circonda!

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