venerdì 1 luglio 2022

Le piccole libertà

"Le piccole libertà" di Lorenza Gentile, pubblicato da Feltrinelli, è uno di quei romanzi che ti conquistano già dalla copertina: colorata, piena di vita, raffigurante la soglia della libreria Shakespeare and Company di Parigi, luogo magico dove sono stata e di cui conservo un bellissimo ricordo.


Titolo: Le piccole libertà
Autrice: Lorenza Gentile
Anno della prima edizione: 2021
Casa editrice: Feltrinelli
Pagine: 256

L’autrice nel 2011 ci ha vissuto e lavorato, avendo la possibilità di conoscerne i fondatori e da questa esperienza nasce il suo racconto, che ha per protagonista Oliva, una giovane donna di trent’anni che nella provincia di Milano sembra aver trovato la sua stabilità. Lavora nel marketing, aspira ad un contratto a tempo indeterminato e sta per sposare Bernardo, sulla carta l’uomo perfetto, responsabile, premuroso, disposto a prendersi cura di lei. 

Oliva ama la pasticceria, ama il teatro, ma tutto ciò che non è razionale le è stato così tanto sconsigliato da averlo messo da parte. Anche dell’amata zia Viviana, che non dà  più notizie di sé da ormai 16 anni, conserva un ricordo come se fosse stata quasi un sogno, finché la donna le fa recapitare un biglietto per Parigi a cui Oliva decide per una volta di non resistere. 

La zia le regala così Parigi e soprattutto le regala la possibilità di riscoprirsi, di ritrovare se stessa e ciò che veramente desidera attraverso una serie di deliziosi e fortunati incontri.

"Le piccole libertà" è un romanzo perfetto per chi ha bisogno di sapere che le proprie scelte, quando ci portano a non percorrere la strada più battuta, sono quelle giuste. Ci ricorda che "tante piccole libertà ne fanno una grande" e siamo noi l’unica persona a cui essere sempre fedeli, mentre le aspettative degli altri non hanno alcun diritto di soffocarci. 

"Le piccole libertà" è un romanzo che fa bene all’anima, di quelli che ti fanno sentire al posto giusto e che ti danno l’energia di metterti in discussione. Un romanzo stimolante ad ogni età, ma specialmente  nelle fasi della vita in cui ci si sente nei panni di qualcun altro, nei ruoli in cui qualcuno sembra averci costretti.

È una storia dolce come un macaron, fatta di spettacoli a teatro, della lettura dei tarocchi e dei fenicotteri della Camargue, ma l’autrice non scrive nulla di esageratamente a lieto fine: c’è un grande spazio per la perdita in questo romanzo e soprattutto per l’importanza di imparare a lasciare andare coloro che si sono amati.

È un romanzo che mi ha sorpreso, perché nella sua semplicità mi ha trasmesso molto in un modo diretto, genuino e mai sdolcinato. Mi sono immedesimata in Oliva, ho tifato per lei e ora sono qui a consigliare questo libro a tutti coloro che sono alla ricerca di una boccata d’aria, di una vista su Parigi e di un po’ di coraggio.

Qual è un romanzo ambientato a Parigi che avete amato?

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