giovedì 6 ottobre 2022

La STASI dietro il lavello

Claudia Rusch nasce nella DDR: la Repubblica Democratica Tedesca, quella di stampo socialista dove la televisione occidentale non viene trasmessa, dove la Nutella è vietata, dove un viaggio in Francia è un sogno e Parigi si trasforma in un'utopia più che in una città.


Titolo: La STASI dietro il lavello
Autrice: Claudia Rusch
Anno della prima edizione: 2003
Titolo originale: Meine freie deutsche Jugend
Casa editrice: Keller
Traduttore: Franco Filice
Pagine: 166


"La STASI dietro il lavello" raccoglie una serie di racconti che ripercorrono numerosi episodi della vita dell'autrice, dall'infanzia in cui non coglie appieno l'ostilità della madre nei confronti delle forze dell'ordine, all'adolescenza in cui emigrare sembra l'unica alternativa possibile per realizzarsi -fino alla caduta del muro di Berlino, che avviene poco prima che consegua il diploma, assicurandole un futuro più ricco di possibilità e meno di dolorose separazioni.

C'è molta ironia in queste brevi istantanee, nonostante i temi affrontati possano essere anche dolorosi -come il sospetto nei confronti della propria amata madre e nonna che possa essere stata un'IM (informatrice informale e collaboratrice del regime), o la morte mai del tutto chiarita del nonno, prigioniero in un carcere di stato. Claudia Rusch però li riporta con un tono di leggerezza, alternandoli al ricordo di un maglione francese lasciatole da un giovane innamorato in visita, al perdersi da adulta per le strade parigine, alle cerimonie e alle vacanze della sua adolescenza nella DDR che sono state ricche di momenti felici, e mai caratterizzate da una vera e propria ostilità nei confronti della propria nazione.

Sull'ingerenza della STASI nelle vite quotidiane avevo visto, anni fa, un meraviglioso film dal titolo "Le vite degli altri": ci ho ripensato leggendo questo libro, che ha un piglio molto più snello e meno angosciante, ma è il primo titolo che leggo che ritragga la Berlino Est di quell'epoca -mentre sulla Germania nazista romanzi e testimonianze sono a dir poco abbondanti. 

Un'altra volta la casa editrice Keller si conferma una garanzia per quanto riguarda la letteratura tedesca contemporanea, che così raramente arriva sui nostri scaffali! Se come me avete un debole per la città di Berlino, non potete perdervelo. 

Qual è l'ultimo libro di letteratura tedesca che avete letto?

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