mercoledì 19 ottobre 2022

Lo scultore

Difficile pensare ad un romanzo più triste de "Lo scultore", disegnato e scritto da Scott McCloud e pubblicato da Bao Publishing.


Titolo: Lo scultore
Autore: Scott McCloud
Anno della prima edizione: 2015
Titolo originale: The Sculptor
Casa editrice: Bao Publishing
Traduttore: Michele Foschini
Pagine: 496


Si tratta di un volume di quasi 500 pagine, disegnato nelle sfumature del blu, che racconta la storia di David Smith, un giovane scultore newyorkese scultore che ha il sogno di diventare famoso grazie alla propria arte. Più passa il tempo però e meno questo destino sembra possibile e così David si trova a fare un vero e proprio patto con la morte, che gli appare nei panni del prozio Harry, barattando la fama con la propria vita. 

Gli vengono concessi solo 200 giorni da vivere e sono proprio questi i momenti in cui seguiamo David, che viene dotato del potere di manipolare la materia direttamente con le sue mani, ma è lo stesso prigioniero dei propri fantasmi e della propria depressione -almeno finché non scopre di poter ancora provare sentimenti grazie all’incontro con Meg, ma sapendo di avere i giorni contati... 

Questa storia è straziante, non riesco a trovare altri aggettivi per definirla: se qualcosa può andare male in questo fumetto lo farà, e i sentimenti negativi, le promesse insensate a se stessi e la depressione sono elementi che accompagnano i suoi protagonisti, ispirati tra l’altro da drammatiche storie familiari di bambine nate disabili o premature al punto da non sopravvivere così come spiega l’autore nella postfazione. 

Non aspettatevi dunque di sentirvi sereni al termine di questa lettura: vi sentirete amareggiati e malinconici ma al tempo stesso avrete avuto quasi 500 pagine di tavole magnifiche, che variano in dimensione e struttura: a volte del tutto prive di dialoghi, colme di idee artistiche e creative che escono dalle mani del protagonista. 

Avrete anche una New York sfumata sullo sfondo che si riempie di neve, cerimonie dove si mescolano le religioni, e soprattutto la sensazione che ogni giorno importi, che ogni ora sia significativo, che nessun momento possa essere sprecato senza pentirsene. 

Personalmente ho amato questo fumetto, anche se non mi vergogno a dire di aver sperato in un lieto fine per tutto il tempo. Non vi consiglio di leggerlo in un momento di particolare fragilità, perché potrebbe davvero acuire le vostre sensazioni più negative, ma se siete alla ricerca di un fumetto dei disegni incredibili che vi coinvolga in una storia nella quale sentirvi completamente immersi allora "Lo scultore" fa decisamente al caso vostro. 

Qual è l’ultima lettura che vi ha commossi?

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