martedì 30 gennaio 2024

La metà scomparsa

Che sorpresa, "La metà scomparsa" di Brit Bennett, pubblicato da Bompiani. Qualche anno fa ne avevo sentito molto parlare, ma l'ho recuperato soltanto ora, ed è stato il primo acquisto dell'anno nonostante lo avessi inizialmente preso in prestito in biblioteca: ho sentito la necessità di possederne una copia personale.

"La metà scomparsa" copre un arco di vent'anni e due generazioni: le gemelle, Desiree e Stella, che nascono a Mallard, un paesino della Louisiana che non è segnato sugli atlanti e dove vive una comunità di neri dalla pelle chiarissima; poi le loro figlie, Jude e Kennedy, che non potrebbero essere più diverse. Le gemelle infatti hanno compiuto scelte di vita radicalmente diverse: se la prima ha sposato un uomo dalla pelle scurissima, e ha dato alla luce una figlia nera, Stella dapprima quasi per gioco e poi consapevolmente ha scelto di farsi passare per bianca, ha sposato un uomo facoltoso e dato alla luce una figlia dai capelli biondi e la carnagione chiarissima. Vittima della violenza del marito, Desiree è tornata presto alla Mallard da cui lei e la gemella erano fuggite, e lì è rimasta; Stella invece non vi ha mai fatto ritorno, immersa nella noia di una vita da casalinga, facendo perdere a tutti le sue tracce perché la sua menzogna non potesse venire smascherata. 

Una critica mossa a questo romanzo è la vastità dei temi che contiene: c'è quello dell'identità, sia dal punto di vista razziale sia dal punto di vista dell'identità sessuale (Jude infatti si innamora a diciott'anni di Reese, Therese alla nascita, che sarà il suo compagno per tutti gli anni a venire, con le difficoltà che procurarsi ormoni e interventi di transizione negli anni '80 comporta), quello della ricerca di sé che non è mai un processo compiuto -le gemelle, da adulte, non sono mai fossilizzate in se stesse: Desiree lascia Mallard alla morte della madre, insieme a Early, il cacciatore di taglie che tanti anni prima il marito abusivo aveva messo sulle sue tracce, ma che non l'ha mai tradita e anzi l'ha amata da sempre. Stella tornerà agli studi che aveva lasciato per la povertà di sua madre, Jude si laureerà in medicina, Kennedy insisterà nel desiderio di diventare un'attrice.

L'anello di congiunzione sono le figlie: Jude e Kennedy che si incontrano per caso a New York, Jude che cameriera di un catering riconosce in Stella la gemella perduta, "la metà scomparsa" di sua madre: e seppure una volta soltanto, le figlie riuniranno le madri, cancelleranno il rancore, e permetteranno a Stella di dire la verità perlomeno a sua figlia. Perché è Stella, apparentemente la più coraggiosa, quella che ha scelto di scomparire, di aderire a un'altra identità, la più perduta tra le due gemelle, la più fragile nel suo castello di bugie che trema davanti ad ogni possibile minaccia di essere scoperta. 

C'è un universo di vite in questo romanzo, e l'autrice le sviluppa così bene che seguirne le orme è appassionante come se si trattasse di persone che abbiamo incontrato in carne ed ossa. La pluralità dei temi è indubbia, forse potrebbe anche disorientare, ma l'ho trovata motivata: quanti avvenimenti abbiamo in una vita, quanti incontri, quanti bivi ci aspettano sul cammino. Mi sono sentita coinvolta nelle vite di tutti i personaggi e ho apprezzato anche i salti temporali e spaziali con cui l'autrice evita di appesantire il racconto di dettagli troppo numerosi, condividendo con noi solo quelli necessari a farci rapire dalla storia. È stata una lettura che ho amato e letto voracemente, e vi consiglio di cuore.

Qual è stato il primo libro che avete acquistato quest'anno?

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