mercoledì 17 aprile 2024

La ricreazione è finita

Il protagonista de "La ricreazione è finita" di Dario Ferrari, pubblicato da Sellerio, è Marcello: laureato in Italianistica, superata la soglia dei trent'anni ancora privo di direzione tenta la strada del dottorato di ricerca all'università di Pisa, e sorprendentemente ottiene una borsa.
Il professore di riferimento, emblema dei baroni dell'accademia sempre pronti a fare promesse e disattenderle, gli affida il compito di concentrarsi sull'archivio di Tito Sella, membro della brigata Ravachol, condannato all'ergastolo per un'azione di sequestro finita nel sangue nel pieno degli anni di piombo.

Quella che potrebbe dunque sembrare una ricerca su una scalcagnata banda che replica le Brigate Rosse dell'epoca diventa un romanzo che si sviluppa su due linee narrative: quella personale di Marcello, tra Viareggio e Parigi, tra la sua storica fidanzata e una ventenne rivoluzionaria in erba alle manif dei gilet gialli, e la riscoperta della biografia e della produzione letteraria di Tito, delle sue esitazioni e dei suoi entusiasmi, delle sue amicizie e dell'amore per Emma, degli angoli ciechi che la storia ha mantenuto nell'ombra [primo tra tutti il personaggio di Barabba, burattinaio dietro l'azione armata del sequestro, e con ogni probabilità nientemeno che il professore responsabile del dottorato di Marcello].

Si crea così una sorta di identificazione, di proiezione di Marcello in Tito, che è una riscoperta di sé e un romanzo di formazione in età ormai adulta. È però anche, e soprattutto, una storia che mescola sapientemente l'ironia e la satira sugli ambienti universitari, momenti di malinconia, rievocazione dell'epoca degli anni Settanta attraverso episodi evidentemente ispirati a fatti reali. 

Marcello e Tito sono, entrambi, creature d'invenzione; sono anche profondamente realistici, umani, fragili, pieni di chiaroscuri. Qualcun altro tra i personaggi è più stereotipato [Tea per prima], e alcune parti dedicate al mondo accademico non sono appassionanti quanto le altre per chi non ne fa parte -nel complesso i brani dedicati a Tito sono più convincenti e scorrevoli. 

"La ricreazione è finita" (titolo che richiama un'affermazione di De Gaulle che si riferiva alla fine della rivoluzione, ripresa con intento contrario dai Ravachol) è un testo che mescola storia e attualità, invenzione e realismo, vita quotidiana e letteratura, che piacerà soprattutto a chi conosce bene l'ambiente della ricerca e dell'università!

Qual è l'ultimo romanzo italiano che avete letto?

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