martedì 23 aprile 2024

Riflesso perfetto

Non leggevo un fumetto da qualche tempo, ma "Riflesso perfetto" di Mattia Surroz, pubblicato da Sergio Bonelli Editore è stato un modo magnifico per riprendere l'abitudine.

È una storia di rimpianto, certo: inizia in una casa di riposo, dove Enea è tra gli inquilini autosufficienti. Ha sempre vissuto da solo, e così è invecchiato con le sue paure, incapace di ammettere persino a se stesso che gli piacessero gli uomini, incapace di vivere le emozioni a cui era andato così vicino, nelle acque di quella cascata in montagna, giorno dopo giorno, con Giacomo. Lo ha sempre immaginato vicino però, Giacomo; ha immaginato i viaggi, l'appartamento condiviso, una vita in due. 

E proprio quando gli anni sono passati, quando la monotonia della minestrina e della TV ad alto volume è spezzata solo da una settimana di villeggiatura al mare, quando i discorsi vertono tanto spesso sugli acciacchi dell'età, Giacomo arriva. Non ha memoria, ma ha un gran sorriso, e a modo suo Enea vive una vicinanza che non ha mai potuto avere prima; se non possiamo davvero chiamarla una seconda possibilità, perché ci viene da pensare che per una seconda possibilità sia troppo tardi, è comunque una struggente quotidianità di letti accostati, di riflessi allo specchio, perfetti come sono stati nelle acque limpide di montagna. 

È dolceamaro "Riflesso perfetto"; per le anziane signore alla vista della spiaggia nudista e i suoi villeggianti ridiamo, ci intenerisce il karaoke, la buona volontà degli animatori della struttura, è genuina quell'amicizia che vince il tempo e la solitudine a godere di ogni attimo sulla panchina di un giardino o su una sdraio dove acquistare un souvenir da un ambulante. E poi commuove, per Enea e Giacomo e tutto quel tempo che non hanno avuto, per quei rimpianti incancellabili, le vite possibili che non sono mai state. 

Mi sono divertita e mi sono commossa, mi sono riempita gli occhi delle illustrazioni poetiche ma dirette, che mettono i corpi in primo piano, la loro verità, l'implacabile trascorrere del tempo ma anche la vita che resta, luminosa, in quegli sguardi. "Riflesso perfetto" è la prima opera da autore unico dell'autore, e spero che ce ne regalerà molte altre ancora! 

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