giovedì 2 maggio 2024

Trust

Sentivo parlare da tempo di "Trust" di Hernan Diaz, pubblicato in Italia da Feltrinelli, vincitore del Premio Pulitzer dello scorso anno insieme al bellissimo "Demon Copperhead" di Barbara Kingsolver.

Entrambi i romanzi sono stilisticamente degni di nota: se Kingsolver riscrive "David Copperfield" di Charles Dickens, Diaz scrive un romanzo che ne contiene in realtà quattro: il primo è un libro dedicato alla vita di un finanziere e della moglie, della morte della quale viene additato come responsabile. 

Sebbene sotto altro nome, il finanziere sarebbe Andrew Bevel, che nel secondo testo che compone "Trust" racconta la propria versione dei fatti, completamente differente, riguardo il suo matrimonio con Mildred. Scopriamo nella terza parte che l'autore della seconda non sarebbe stato però Bevel in prima persona, bensì una ghost writer, Ida Partenza, assunta agli inizi del Novecento proprio per scrivere a nome di Bevel la risposta al romanzo diffamatorio che aveva riscosso un certo successo. Ritroviamo Ida molti anni dopo, a cercare di venire a capo della verità su Mildred, donna che sente di non aver mai compreso appieno e della quale ritrova un diario autografo, che di "Trust" costituisce la quarta parte.

[Se nella prima Helen, afflitta da una patologia mentale, muore in seguito ad elettroshock in una struttura in Svizzera, nella seconda Mildred muore di cancro come nelle altre tre, ma è dipinta da Bevel come una donna semplice, mite, delicata seppure intelligente. Nella terza parte, Ida è incaricata di scrivere la versione di Bevel, mentre si afferma come giovane donna indipendente nella New York del primo Novecento, almeno fino alla morte di Bevel. Cinquant'anni più tardi torna a visitare il palazzo, ormai un museo, sentendo la necessità di riannodare i fili della vita di Mildred, di scoprire la verità sotto al manto di perbenismo e fragilità dietro al quale il marito l'aveva nascosta; e ne ritrova il diario, dove si scopre essere stata proprio Mildred quella ad avere l'intuito necessario per aver reso Bevel così facoltoso e di successo.]

"Trust" è un romanzo stratificato, in cui come il titolo allude non ci si può fidare di nessuno dei narratori, che si scoprono via via inaffidabili, ma si rimane invischiati nella loro tela. La parte che ho preferito è stata quella narrata da Ida, personaggio verso cui ho provato la maggiore empatia, e che si inserisce con il proprio percorso di donna lavoratrice nella storia sempre presente di Bevel -e, nell'ombra, in secondo piano, di Mildred. 

Questo romanzo per me è stato una vera sorpresa: credevo che avrei trovato pesanti e farraginose le tante pagine dedicate alla finanza, invece ero così coinvolta dalle vicende dei protagonisti da non averle subite. La scrittura, il cui stile è peculiare per ognuna delle quattro parti che compongono il romanzo, è sempre coinvolgente e magnetica, e anche se la trama potrebbe sembrarvi respingente vi consiglio di dare una chance a questo romanzo, che credo vi stupirà!

Qual è l'ultimo premio Pulitzer che avete letto?

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