Avevo interrotto da un po' la mia lettura dei titoli di Banana Yoshimoto, che nel corso degli ultimi anni ho ripreso in ordine cronologico; ora è arrivato il turno di "Lucertola", pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 1995 e due anni prima in Giappone.
Si tratta di una breve raccolta di sei racconti, che hanno in comune il momento vissuto dai protagonisti: un periodo in bilico delle proprie vite, in cui si trovano a fare i conti con traumi, ricordi o rimossi del loro passato per poter proseguire con la propria esistenza in modo più sereno e soddisfacente.
In "Giovani sposi" incontriamo un ragazzo su un treno della metropolitana, che riflette su quale piega prenderà il proprio matrimonio quando sarà passato il primo periodo, aiutato da una misteriosa creatura in grado di passare dallo stato di senzatetto a donna attraente.
In "Lucertola", che è tra quelli che ho preferito, una ragazza con doti di guaritrice rivela al giovane che comincia a frequentare il trauma della sua infanzia quando sua madre fu aggredita (e lei è convinta di aver ucciso poi il colpevole con una maledizione), scoprendo che anche il passato di lui è caratterizzato da una tragedia -il suicidio della madre biologica.
In "Spirale" uno scrittore e la sua innamorata confrontano i propri ricordi della loro relazione, mentre lui prende coscienza della differenza tra i loro modi di amare.
In "Sogno con Kimchee" una giovane donna trascorre un periodo di convivenza con la sorella con cui è profondamente a proprio agio, prima di trovare il coraggio di andare ad abitare con il marito (con cui aveva avuto precedentemente una relazione extraconiugale, fino al divorzio di lui).
In "Sangue e acqua" una ragazza che ha vissuto per lungo tempo in campagna all'interno di una setta con i propri genitori, da cui poi ha preso le distanze trasferendosi a Tokyo, riallaccia i contatti con il proprio padre trovando così una nuova serenità e consapevolezza.
In "Strana storia sulla sponda del fiume" una giovane donna che sta per sposarsi con un ragazzo facoltoso, conosciuto al funerale del padre di lui, deve fare i conti con il proprio passato in cui della sessualità aveva fatto un mestiere e con un trauma rimosso della propria infanzia in cui la madre, afflitta da depressione post partum e tradita dal marito, l'aveva gettata neonata nelle acque di un fiume -ma da lì la famiglia aveva trovato nuova pace.
I testi che mi hanno convinta di più sono anche quelli che occupano qualche pagina in più: "Strana storia sulla sponda del fiume" e "Lucertola", che dà il titolo alla raccolta. Come sempre la lettura dei testi di Banana Yoshimoto sa trasmettermi una grande serenità, anche se non metterò in cima alle mie preferenze questa raccolta di racconti, fin troppo evanescenti per i miei gusti.
Quali titoli dell'autrice avete letto?
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