Ho acquistato "Tremore" di Teju Cole, pubblicato da Einaudi, poco dopo l'uscita, incuriosita da articoli di giornale in cui se ne parlava in termini entusiastici. Io invece, lo confesso, mi sono sentita parecchio ignorante e non tanto coinvolta da questa lettura!
Si tratta di un testo estremamente originale, che definire un romanzo non mi pare appropriato: è infatti composto da otto capitoli, che dapprima sembrano avere un protagonista molto presente (Tunde, un professore di storia dell'arte che dalla Nigeria è emigrato negli Stati Uniti, che ha una moglie di origini giapponesi e una passione per la musica) ma poi prendono una deriva sempre più concentrata su altro.
Sin dall'inizio gli argomenti trattati in questo testo sono variegati: la storia degli Stati Uniti a partire dal genocidio dei popoli nativi e dalla schiavitù, l'appropriazione culturale dei manufatti dei popoli non europei, un prolifico serial killer americano, le opere d'arte, la musica. Il capitolo cinque poi costituisce una vera e propria lezione a sé, incentrata sul quadro di Turner "La nave negriera", per poi passare ad un sesto capitolo che è un mosaico di voci da Lagos, dalle più modeste alle più colte e abbienti, dalle più spregiudicate alle più conservatrici, e un settimo più breve, sempre dedicato alla città.
"Tremore" è un testo in cui Tunde va sparendo, per ricomparire nell'ultimo capitolo in una sorta di chiusura del cerchio, tornando negli Stati Uniti e riprendendo il tema della fotografia (elemento autobiografico, in quanto Cole per primo è fotografo). Qui la scrittura passa alla prima persona, dopo la terza dominante, intervallata solo in qualche frase dalla seconda, rivolta ad un caro amico perduto.
Nel corso di "Tremore" ho tenuto il motore di ricerca di Google sempre a portata di mano, per visualizzare le opere d'arte mentre ne leggevo la descrizione, oppure per ascoltare su YouTube brani musicali di cui non conoscevo l'esistenza. Ho avuto l'impressione che Cole si rivolgesse ad un pubblico di lettori più colti di me, e se da un lato questo ha stimolato la mia curiosità, dall'altro mi ha fatta sentire un po' a disagio nel non sentirmi coinvolta da queste pagine.
Ho trovato questo libro un collage di spunti, di temi interessanti e da approfondire, nell'insieme però non una lettura fluida quanto avrei sperato. Uno di quei casi in cui però mi viene da dire che il problema "non è lui, sono io"...
Qual è stato l'ultimo libro che non vi ha convinti del tutto?
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