Questa è una storia di parole.
E' una storia di lettere scritte ad un figlio mai conosciuto e seppellite nella sua bara vuota, di messaggi in segreteria, di quaderni a cui non bastano le pagine, di fogli bianchi usciti da una macchina da scrivere, di schede biografiche composte da un nome e da una sola parola, di pareti costruite con i libri.
Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
Autore: Jonathan Safran Foer
Anno della prima edizione: 2005
Casa editrice: Guanda
Pagine: 383
Questa è anche una storia di padri. E' la storia del padre di Oskar, Thomas Schell, che ha inventato per lui grandiose avventure, magiche storie sul Sesto Distretto di New York, mappe e caccie al tesoro che hanno reso speciale la sua infanzia. Il padre di Oskar lo ha amato e compreso nel suo essere un bambino speciale, intelligentissimo ma anche molto ansioso, amante delle parole, delle invenzioni, di Stephen Hawking e del suo gatto Buckminster.
Il padre di Oskar però è morto nell'attentato alle Torri Gemelle, l'undici settembre 2001. La sua morte ha lasciato Oskar alla disperata ricerca di un senso da dare alla tragedia, di un messaggio che spera di trovare nella chiave che ha trovato nascosta tra gli averi del padre.
E' anche la storia di un altro padre, da cui Thomas Schell -padre di Oskar- ha ereditato il nome e il DNA: Thomas Schell nonno, dunque. E' la storia in questo caso di un non-padre, di un padre assente, addirittura emigrato, che non incontrerà mai di persona quel figlio a cui scrive migliaia di lettere dove riversa tutte le parole che dal lontano 1944 non è più in grado di pronunciare.
Tom Hanks e Thomas Horn in una scena del film "Molto forte, incredibilmente vicino" di Stephen Daldry (2012) |
Questo è il secondo romanzo di Jonathan Safran Foer, scrittore ebreo americano discendente di sopravvissuti all'olocausto in Polonia. Con "Molto forte, incredibilmente vicino" ci regala un romanzo sulla paternità e due modi opposti in cui si può essere padre, ma anche un romanzo di grandi amori ostacolati dalle tragedie della Storia: non solo l'arcinoto attacco alle Torri Gemelle, ma anche il meno conosciuto ma altrettanto drammatico bombardamento di Dresda.
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