Raramente la lettura di un thriller mi ha infastidita come nel caso di questo romanzo, che mi sento di sconsigliare con tutta me stessa.
Titolo: Il danno
Autrice: Elsebeth Eghlom
Anno della prima edizione: 2011
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 390
La protagonista è una giornalista danese, Dicte, che vive e lavora ad Arhus.
Sul suo conto ci sarebbero molte informazioni da conoscere prima di leggere questo libro: mi è parso di capire infatti che si tratti del terzo titolo di una serie con la stessa protagonista, ma ad oggi l'unico che Einaudi abbia pubblicato.
I rimandi ad avvenimenti risalenti con ogni probabilità ai titoli precedenti non mancano: disavventure vissute dai personaggi principali, questioni irrisolte del loro passato (ad esempio un bambino dato in adozione nella gioventù di Dicte, precedenti matrimoni andati male, il passato pieno di segreti della sua migliore amica).
Il caso ruota attorno alle problematiche dell'attuale società danese, in particolare al fenomeno dei giovani immigrati di seconda generazione. Se siete interessati al tema, un altro libro è già stato in grado di trattarlo con grande profondità e senza fare ricorso ai tanti luoghi comuni che qui invece abbondano: si tratta de "L'immigrato", di Olav Hergel.
Ne "Il danno" la Ergholm fa un collage di argomenti caldi e ci infila di tutto: donne dell'Europa dell'Est vittime della tratta, uteri in affitto contro la volontà delle madri surrogate coinvolte, combattimenti tra cani (un elemento gratuito e peraltro affrontato in un paio di pagine, così, en passant), bazar di arabi e pakistani dove gira di tutto, non soltanto frutta e verdura.
Dicte indaga infatti sulla morte di una giovane donna, ritrovata con il ventre squarciato da un cesareo finito male, e di un neonato che non ha nulla del suo patrimonio genetico. Mentre si infila in una trama sempre più fitta, deve fare i conti con la figlia Rose che si innamora di un ragazzo di origini pakistane. Questo aspetto della storia farà inorridire ogni componente di una coppia mista, perché con sgomento dovrete scoprire che in tutta la vicenda Aziz, questo il nome del ragazzo, gioca un ruolo pure lui... Per non farci mancare nulla, non sia mai che un figlio di immigrati non abbia macchie nel suo passato!
Insomma, cara Elsebeth, se anche il primo volume delle tue avventure verrà pubblicato e darà un senso ai tanti incomprensibili indizi disseminati in questo... Credo proprio che non lo leggerò!
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