lunedì 4 dicembre 2017

Wonder

Wonder è un romanzo per ragazzi, o perlomeno è pubblicato indirizzandosi ad un target di lettori giovani: ha illustrazioni che introducono i capitoli, una copertina accattivante dal colore acceso, frasi che sembrano perfette per essere copiate sui diari di scuola. Ha anche protagonisti adolescenti nei quali un lettore tra gli undici e i tredici anni può senza difficoltà immedesimarsi. È una lettura, tuttavia, che fa riflettere ed intenerire anche lettori decisamente più adulti.
 



Titolo: Wonder
Autrice: R. J. Palacio
Anno della prima edizione: 2013
Casa editrice: Giunti
Pagine: 288
 




Wonder è un libro sulla gentilezza, e sulla scuola.
È questo prima di essere la storia di un ragazzino, August Pullman, contro cui la lotteria genetica pare essersi crudelmente accanita provocandogli una malformazione facciale gravissima ed impressionante, causata dalla sindrome di Treacher Collins. A undici anni August, detto Auggie, per la prima volta mette piede in una scuola per frequentare la prima media: ed è il caso di dirlo, mette piede proprio nella scuola giusta.

Il preside della Beecher Prep è infatti il signor Kiap, uomo lungimirante ed empatico, che vede molto ed altrettanto capisce. Il signor Kiap sa che i ragazzi non accetteranno facilmente August, sa che verrà preso in giro, che faticherà ad inserirsi; tuttavia fa del proprio meglio perché possa sentirsi a proprio agio e gli presenta per questo tre coetanei (Julian, Jake e Charlotte) in modo che lo facciano sentire meno smarrito.
I piani non vanno naturalmente sempre come vorremmo, e nonostante Jake si riveli proprio l’amico che Auggie vorrebbe incontrare anche il loro rapporto non sarà privo di sorprese, non tutte piacevoli.  Mentre Charlotte appare sostanzialmente piuttosto anonima e marginale, a Julian tocca il ruolo del “cattivo”, più che mai necessario in un libro per ragazzi come questo. Non c’è ostacolo però che Auggie non superi, ed il suo senso dell’umorismo e la sua intelligenza colpiscono abbastanza i suoi coetanei, dapprima diffidenti se non ostili, da renderlo uno di loro al punto di essere pronti a difenderlo nelle situazioni davvero pericolose per lui -molto più delle prese in giro a cui, purtroppo, ha fatto l’abitudine.


 
 
La scuola ed il signor Kiap, così come il professor Browne ed i suoi precetti per ispirare i suoi allievi (mi hanno ricordato i compiti sui valori assegnati Anastasia Krupnik, una delle mie amiche di carta dell’infanzia uscita dalla penna di Lois Lowry in Anastasia, quanti dubbi!), hanno un ruolo determinante in questo libro. Ci ricordano che la scuola ha un grande potere sulla vita dei bambini, degli adolescenti: forse si tende a sottovalutarlo, ma in presenza di figure competenti come il preside ed il professore che ci propone R. J. Palacio c’è davvero accoglienza, si costruisce davvero un porto sicuro anche per i ragazzi che sarebbero altrimenti messi da parte, derisi, umiliati. Resta viva in me la speranza che scuole così (magari addirittura pubbliche, come la Beecher Prep purtroppo non è) possano esistere anche nella realtà e far trovare la propria dimensione a tanti studenti che condividono con August una qualche peculiarità.

Un altro elemento che R. J. Palacio costruisce alla perfezione è la famiglia. I genitori di Auggie sono amorevoli, presenti, orgogliosissimi del figlio; sono i genitori ideali per lui. Questo quadretto sarebbe a dir poco utopistico se non fosse per Olivia, detta Via, la sorella di Auggie: di qualche anno più grande è lei a vivere la condizione del fratello in modo conflittuale. Da un lato gli vuole un gran bene ed è abituata a proteggerlo da tutti coloro che vogliono ferirlo; dall’altra parte però fatica a ritargliarsi una propria dimensione nell’ambito familiare, sentendosi spesso trascurata e costretta ad arrangiarsi da sé dal momento che August ha bisogno di moltissime attenzioni. Via stessa è un’adolescente, e vive la sua età con le sfide che essa rappresenta; vorrebbe essere una ragazza normale, senza quello strano fratello al seguito che fa tanto parlare di sé, eppure non tollera di frequentare chiunque non si relazioni a lui in modo positivo.
 
Dopo lo strepitoso successo di Wonder (che è stato anche trasposto in un film), R. J. Palacio ha pubblicato altre tre storie che danno voce a tre dei personaggi della storia: Julian, Christopher e Charlotte. Mi incuriosiscono molto, perché inaspettatamente non sono i co-protagonisti (come Jake o Via) o personaggi sempre presenti accanto ad August nel primo romanzo, ma il “cattivo” della storia -che ha ben poco risalto nella seconda metà di Wonder- e due elementi piuttosto marginali… Che quindi potrebbero riservare piacevoli sorprese.

Nessun commento:

Posta un commento