lunedì 2 aprile 2018

Un anno senza te

Più di tutto di questa graphic novel mi ha attirata l'ambientazione: si svolge infatti a Bologna, che è la mia città, e ne regala scorci diversi dai più inflazionati.






Titolo: Un anno senza te
Autori: Giopota e Luca Vanzella
Anno della prima edizione: 2017
Casa editrice: Bao
Pagine: 224






Il protagonista di questa storia è Antonio, un giovane studente universitario col cuore spezzato: il suo amato Tancredi infatti lo ha lasciato dopo alcuni mesi che erano bastati per farlo innamorare dell'intraprendente ed attraente dj. Tancredi era l'opposto di Antonio, che è timido, un po' goffo, molto sfortunato in amore; Tancredi gli ha fatto vivere momenti magici ed indimenticabili, lo ha fatto uscire dal guscio per un po', e la separazione è per Antonio difficilissima da assorbire. Non importa infatti quanti nuovi ragazzi conosca, quando cerchino gli amici di trascinarlo fuori di casa, di fargli rielaborare la relazione con Tancredi evidenziandone le problematiche: Antonio pensa a lui in continuazione, e gli sembra di vederlo ovunque. 


La narrazione è suddivisa in capitoli, ognuno dedicato ad un mese dell'anno -i dodici mesi necessari ad Antonio per guarire, lentamente, giorno dopo giorno, dalle ferite del cuore.
Inutile fingere di non accorgersi del fatto che la storia d'amore al centro di quest'opera sia tra due ragazzi gay: impossibile non notarlo, vista la rarità dell'evento, ed un punto a favore nella direzione della parità vera e propria che non ci indurrà più a gridolini deliziati definendo "che dolciii" tutte le coppie gay. Quella di Antonio è l'elaborazione della fine di un amore, identica a quelle che abbiamo vissuto tutti, gay o etero: la tentazione di inviare un messaggio che sappiamo di non dover inviare, la fisionomia di qualcuno in mezzo alla folla che ci ricorda proprio quella persona, le canzoni sulla riproduzione casuale che ci colpiscono come una coltellata.


Oltre alla tematica, nella quale è impossibile non riconoscersi, quest'opera è visivamente davvero ben riuscita. Ha colori vivi, un lettering adattissimo, e come dicevo nell'introduzione a questo post ha il valore aggiunto di mostrare scorci della mia bellissima città. Come se ciò non bastasse, la graphic novel è arricchita da elementi di fantasia che rendono la storia un po' più speciale, aggiungendo dettagli originali: la neve che cade sotto forma di morbidi conigli bianchi, alcuni aspetti rielaborati di Bologna (ad esempio il faro di San Luca, che non esiste), e l'applicazione che mi riempirebbe di terrore se esistesse davvero, Recollection, attraverso la quale rivedere ogni particolare del proprio passato.


Le mie aspettative prima della lettura erano piuttosto alte, e mi fa davvero piacere poter affermare in tutta sincerità che questa volta non sono rimasta delusa!

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