Come mi proponevo all'inizio dell'anno, nel 2018 ho letto molti romanzi grafici in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Ho avuto qualche difficoltà nell'orientarmi a scegliere, ricadendo spesso così sui titoli più conosciuti del momento; in ogni caso, seppure procedendo per tentativi, diverse scoperte mi hanno piacevolmente sorpresa ed emozionata.
Il preferito dell'anno è senza ombra di dubbio "Il mio Salinger" di Valentina Grande e Eva Rossetti: oltre ad essere meravigliosamente illustrato, trasportando il lettore nelle scene rappresentate (in particolare a New York), ha avuto il magnifico potere di riportare alla luce dentro di me l'amore per J.D. Salinger -autore che avevo divorato nell'adolescenza ma da allora non trovavo il coraggio di riscoprire.
Per gli estimatori di Salinger, è imperdibile; per tutti gli altri, farà nascere in voi un grande amore. Non potete non leggerlo -se non vi ho ancora convinti, potete approfondire qui.
Un altro capolavoro che ho letto e ammirato è stato "Blankets" di Craig Thompson: un romanzo di formazione che affronta molteplici temi ma nel quale è anche inevitabile, ogni tanto, riconoscersi. Si tratta di una lettura avvolgente, caratterizzata da un'ambientazione invernale e dal tratto dell'autore che è ricco e inconfondibile; qui ne ho scritto più nel dettaglio, intanto non fatevelo scappare.
Un'altra opera dedicata ad uno scrittore è "Una stella tranquilla" di Pietro Scarnera, che ripercorre la vita del celebre autore Primo Levi senza focalizzarsi soltanto sulla sua esperienza di sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ma affrontandone l'aspetto della creatività e della scrittura. Anche in questo caso, come per "Il mio Salinger", ha fatto nascere in me il desiderio di approfondire e riscoprire lo scrittore protagonista del romanzo a fumetti per questo ve lo consigliavo già qui.
Quarto preferito dell'anno "Sputa tre volte" di Davide Reviati, un'opera che unisce la storia delle popolazioni rom e sinti alle piccole realtà di provincia in un grande racconto di formazione a tre protagonisti. Ho apprezzato il fatto di poter imparare da questo testo, oltre ad aver trovato particolarmente affine ai miei gusti il tratto in bianco e nero dell'autore. Trovate una recensione più esaustiva qui.
L'ultimo romanzo grafico che vi consiglio è graficamente molto diverso dai precedenti: ha colori vivaci, lontani dai bianchi e neri che contraddistinguono tutte le altre opere citate tranne "Il mio Salinger", dove i toni nelle tavole non sono però mai accesi. Si tratta di "Haytham: crescere in Siria" di Nicolas Hénin e Kyungeun Park, ed anche questo è un racconto di formazione, che racconta la Siria prima della guerra civile e l'emigrazione di una famiglia quando ancora era possibile in modo quasi sicuro. I volti dei personaggi sono rappresentati in modo così dettagliato da sembrare quasi fotografie, aspetto che ho apprezzato davvero molto; in più si tratta di una storia vera, che qui avevo già recensito.
Insomma anche per quanto riguarda i romanzi grafici quest'anno è stato ricco di soddisfazioni, e non posso che augurarmi che il 2019 possa esserlo altrettanto!
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