Qualche volta ascolto podcast online sulla letteratura, e recensioni di libri su Youtube. Uno dei giovani recensori che seguo con maggiore interesse è Gaetano Pagano, che parla in maniera davvero convincente di letture lontane dai riflettori -aspetto che amo, cercando di evitare per quanto possibile i best sellers del momento. È grazie a lui che ho scoperto questo breve romanzo che per genere è molto lontano dai libri che scelgo di solito; la recensione che ne aveva fatto mi aveva incuriosita e così eccoci qui.
Autrice: Laura Pugno
Anno della prima edizione: 2007
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 145
LA STORIA
In un futuro imprecisato, ma non troppo lontano dal nostro, il genere umano ha scoperto le sirene sui fondali marini: creature simili ai dugonghi quando maschi, ma corrispondenti alla figura fiabesca per metà donna e per metà pesce quando femmine. Gli umani hanno reso queste ultime specie da allevamento per la carne, prodotto estremamente pregiato da quando il Fronte di Liberazione combatte per i diritti delle sirene; ne ha inoltre rinchiusi altri esemplari nei bordelli in modo che gli uomini più facoltosi possano provare l'ebbrezza di accoppiarsi con loro.
Una sirena selvatica in piscina era uno status symbol, e tra gli yakuza c'era chi amava esibirsi davanti a un pubblico scelto mentre si accoppiava con la selvatica, mentre la domava, come si diceva in gergo. Anche legate, le sirene potevano essere pericolose.
Le sirene non sono l'unico elemento di diversità in questo mondo immaginario: il sole è diventato pericoloso e causa una malattia mortale definita cancro nero, che uccide le persone facendo perdere loro la pelle un brandello dopo l'altro.
Il protagonista di questa storia è Samuel: ha perso la donna che amava per via del cancro nero e ora è un uomo in bilico, disposto a tutto, un impiegato nei macelli dove ci si procura la carne di sirena. Un giorno però la pelle lucida di una di loro lo tenta, e il giorno previsto per l'accoppiamento si sostituisce ad uno dei maschi... mettendo in moto qualcosa che sarà molto difficile da fermare: il concepimento di Mia.
COSA NE PENSO
"Sirene" è un romanzo d'esordio che attinge alla narrativa giapponese e al mondo dei manga, come dichiara la stessa autrice nell'elenco di letture a cui si è ispirata. Abbiamo infatti personaggi di origine giapponese che gravitano attorno a Samuel, appartenenti alla yakuza ed in quanto tali estremamente pericolosi.
L'autrice costruisce in poche pagine un universo disturbante: i malati di cancro nero, ormai in punto di morte, si accalcano negli edifici o sulle spiagge e attendono l'ultimo respiro. L'ultima frontiera della trasgressione sono le sirene, di cui cibarsi o con le quali accoppiarsi a caro prezzo; non c'è rispetto per questa forma di vita, trattata come gli animali nei peggiori allevamenti, e Samuel non è migliore degli uomini che lo circondano, anche per via dei numerosi traumi che hanno caratterizzato la sua vita.
Tuttavia ne ho apprezzato gli aspetti più critici nei confronti della nostra realtà, che non è così distante in fondo da quella descritta da Laura Pugno in questo universo: "Sirene" ci ricorda quanto sia importante la libertà, e fa riflettere sul trattamento che riserviamo alle creature considerate inferiori alla specie umana.
Le scene di cui si rende protagonista sono spesso per stomaci forti, il suo senso morale è a dir poco discutibile: dopo aver concepito Mia, cerca di renderla il più simile possibile alla sua ex fidanzata defunta riproducendole sul corpo gli stessi tatuaggi. Finisce poi per accoppiarsi anche con la sirena che lui stesso ha contribuito a generare -difficile ricorrere a termini come genitorialità, in questo romanzo.La tuta aveva preso il suo odore, dolce, vegetale, di vaniglia. Giorno dopo giorno quell'odore era diventato più forte, era entrato in casa di Samuel e ci era rimasto, anche adesso che Sadako era morta e casa sua era vuota, disabitata, morta a sua volta. A volte, quando gli capitava, per una qualsiasi ragione, di calarsi nell'acqua delle vasche, gli sembrava di essere tornato da lei.
"Sirene" è un libro breve che entra a pieno titolo nel genere del new weird (secondo la definizione di Jeff Vandermeer, autore della Triologia dell'Area X di cui ho letto Annientamento): per me, che prediligo le letture completamente realistiche, non è stato entusiasmante.Mia chinò la testa e la massa muscolare dei capelli le coprì il viso. Samuel allungò le dita verso di lei, aspettandosi da un momento all'altro che il morso della sirena gliele staccasse di netto. Ma non accadde. Mia si limitò a voltare il viso dall'altra parte, schivando il tocco di Samuel.
Tuttavia ne ho apprezzato gli aspetti più critici nei confronti della nostra realtà, che non è così distante in fondo da quella descritta da Laura Pugno in questo universo: "Sirene" ci ricorda quanto sia importante la libertà, e fa riflettere sul trattamento che riserviamo alle creature considerate inferiori alla specie umana.
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