lunedì 5 ottobre 2020

Seta

Non leggevo Baricco dagli anni del liceo, e non ero sicura che oggi mi sarebbe piaciuto quanto allora, dopo aver cambiato in parte gusti, dopo aver anche letto critiche di ogni genere sul suo conto. Tuttavia ho deciso di provarci, e non è stata una cattiva idea!



Titolo: Seta
Autore: Alessandro Baricco
Anno della prima edizione: 1996
Casa editrice: Rizzoli
Pagine: 100




LA STORIA

Hervé Joncour è un uomo francese del diciannovesimo secolo che commercia in bachi da seta. Per i suoi affari si reca in Giappone, con lunghi e avventurosi viaggi come necessario all’epoca, e qui incontra Hara Kei e la sua compagna -donna dai tratti occidentali di cui si innamorerà perdutamente.


COSA NE PENSO

Quella che Baricco scrive in “Seta” è una breve, intensa storia dalle atmosfere fiabesche. Con Hervé veniamo trasportati nelle steppe russe, su navi che solcano gli oceani e poi in Giappone, tra voliere colme d’uccelli e voli di farfalla. Baricco ci ipnotizza raccontando un uomo che è spettatore delle proprie avventure, e pare viverle con distacco, mentre incontra personaggi enigmatici come Baldabiou e Madame Blanche, di cui non si sa da dove vengono né dove sono diretti. 
Si mise a osservare la fiamma che tremava, minuta, nella lanterna. E, con cura, fermò il Tempo, per tutto il tempo che desiderò. Fu un nulla, poi, aprire la mano, e vedere quel foglio. Piccolo. Pochi ideogrammi disegnati uno sotto l'altro. Inchiostro nero.
C’è un grande amore in “Seta”, e non è quello di Hervé per la donna misteriosa che gli lascia ideogrammi scritti su carta di riso. Lascio a voi il compito di scoprirlo, lasciandovi guidare in una storia raccontata con sapienza, con ripetizioni che ci catturano e ci ricordano le fiabe di quando eravamo bambini.
Sapete, monsieur, io credo che lei avrebbe desiderato, più di ogni altra cosa, essere quella donna. Voi non lo potete capire. Ma io l'ho sentita leggere quella lettera. Io so che è così. 

Ritengo necessaria una precisazione: Baricco o piace o non piace, e non è detto che voi ne siate estimatori. Io ricordo ancora la meraviglia di quando scoprii il suo stile in “Oceano mare”, da adolescente, e ne restai ammaliata. Oggi sono una lettrice più adulta e consapevole e ho letto di certo romanzi meglio scritti e costruiti dei suoi, ma mi rendo conto di essere ancora sensibile al suo fascino di cantastorie, e a chi lo ha apprezzato come me consiglio di dedicare un’ora scarsa alla lettura di “Seta”. 

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