mercoledì 10 febbraio 2021

Le Malerbe

Le opere letterarie che mi insegnano qualcosa e che mi fanno venire voglia di imparare di più sono sempre le mie preferite: rientra a pieno titolo nella categoria questo fumetto, che tratta una pagina davvero poco nota della storia della Corea del Sud.


Titolo: Le Malerbe
Autrice: Keum Suk Gendry-Kim
Anno della prima edizione: 2017
Titolo originale: Grass
Casa editrice: Bao Publishing
Traduttrice: Mary Lou Emberti Gialloreti
Pagine: 477


Yi Okseon è appena una ragazzina nella Corea del Sud degli anni ‘40, quando il suo Paese è una colonia del Giappone e la popolazione è ridotta allo stremo. Lei, i suoi fratelli e i suoi genitori soffrono la fame ed è per questo che Yi Okseon viene affidata, con l’inganno, ad un’altra famiglia che dovrebbe prendersene cura e mandarla a scuola: invece quella che è a tutti gli effetti una vendita si rivela per la protagonista di questa storia l’inizio dell’inferno.

Yi Okseon è una donna realmente esistita, oggi impegnata in numerose battaglie per il riconoscimento delle violenze che le comfort women hanno subito: è infatti questo il ruolo che Yi Okseon è stata costretta a ricoprire per i soldati dell’esercito giapponese, vivendo vittima di malattie e di abusi all’interno di un bordello in Cina dove era stata portata, ancora adolescente ed ingenua. 

Yi Okseon è oggi una donna anziana, che vive in una struttura di donne che hanno condiviso le sue esperienze del passato, perché il reinserimento nella società è stato per lei impossibile: rifiutata dalla sua famiglia, rinnegata dalle autorità -sono ancora in corso le battaglie della Corea del Sud per ottenere dal governo giapponese scuse e risarcimenti. La testimonianza di Yi Okseon, raccolta dall’autrice, diventa dunque portavoce del traumatico vissuto di migliaia di donne che ancora oggi vengono ascoltate a fatica -e a cui è importante dare risonanza anche in Occidente, dove della loro storia non si sa proprio nulla.


“Le malerbe” è dunque una biografia a fumetti, che segue Yi Okseon dall’infanzia alla terza età, ed illustra non solo il suo passato ma anche gli incontri nel presente con la scrittrice e disegnatrice che riversa sulle tavole la sua storia. L’intero fumetto è in bianco e nero, e spesso il nero prevale: l’oscurità delle violenze, della sporcizia, della povertà che sembra offuscare le immagini rappresentate, l’innocenza del bianco dei volti, dei cieli. Intere pagine sono lasciate a paesaggi dalle linee imprecise, sfumate, che ricordano campagne perse nella memoria, nella confusione di Yi Okseon che spesso nella sua esistenza non ha avuto che una vaga idea di dove si trovasse, ed aveva proprio per questo ancora meno possibilità di sfuggire ai soprusi che le venivano imposti. 

“Le malerbe” è una storia intrisa di sofferenza e di dolore, ed è inevitabilmente un libro toccante, che colpisce il lettore come uno schiaffo e lo mette davanti alla propria ignoranza -totale in materia, nel mio caso. Tuttavia è anche un fumetto privo di elementi retorici o scontati, ed è molto lontano dalla spettacolarizzazione della violenza nella quale sarebbe così facile cadere visto il materiale trattato: molto è stato celato o rimosso dalla memoria di Okseon, e sebbene molto si possa dedurre, non troppo ci viene mostrato

“Le malerbe” dunque è un fumetto che mi sento di consigliare a tutti i lettori in età adulta, nonostante si tratti senza dubbio di una  lettura impegnativa, tutt’altro che di intrattenimento: è però una storia necessaria dal momento che se ne conosce troppo poco, e che le donne come Yi Okseon meritano di essere ascoltate, in modo che dalla loro testimonianza non possano più ripetersi simili orrori sui corpi delle persone. 

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