lunedì 5 luglio 2021

Le vedove del giovedì

Nei confronti dei gialli e dei thriller, la mia scelta di solito è quella di reperirli al mercatino dell'usato e tenerli di scorta, per quando tra una lettura e l'altra sentirò l'esigenza di un titolo poco impegnativo. È proprio il caso di questo romanzo argentino, che avevo acquistato ormai diversi anni fa.


Titolo: Le vedove del giovedì
Autrice: Claudia Pineiro
Anno della prima edizione: 2005
Titolo originale: Las viudas de los jueves
Casa editrice: Feltrinelli
Traduttrice: Michela Finassi Parolo
Pagine: 256


LA STORIA

Ad Altos de la Cascada, comprensorio residenziale molto selettivo alla periferia di Buenos Aires, vivono ricche famiglie argentine. Sono tutte apparentemente in rapporti di amicizia, trascorrono insieme il tempo di feste, partite a golf e a tennis, film al cinema, mentre fuori dalle recinzioni perimetrali le crisi economiche del Paese mietono vittime. Tuttavia non tutto è perfetto come appare, numerosi sono i segreti sotto la superficie, e disoccupazione e debiti non vengono fermati all'ingresso dai guardiani...

COSA NE PENSO

Il delitto compare presto, nel romanzo di Claudia Pineiro: sono tre corpi di uomini, in apparenza rispettabili mariti, sul fondo della piscina nella villa di uno di loro. Questa scena ci viene mostrata dopo una ventina di pagine; ma poi scompare sullo sfondo, lasciando spazio alla ricostruzione delle vite dei residenti di Altos de la Cascada, i loro legami, i segreti che ogni famiglia cerca di nascondere sotto il tappeto. Ci sono mariti violenti, figli adottivi non amati, uomini disoccupati che non ammettono di aver perso il lavoro, e donne insoddisfatte, oppresse dalle difficoltà familiari, eppure disposte a tutto pur di mantenere la perfetta apparenza di prati curati, figli educatissimi dall'impeccabile inglese e occasioni mondane. 

Noi che veniamo a vivere ad Altos de la Cascada diciamo di farlo perché siamo in cerca del “verde”, della vita sana, dello sport, della sicurezza. Con questa scusa – la raccontiamo anche a noi stessi – alla fine non confessiamo mai perché siamo venuti qui. E con il passare del tempo non ce ne ricordiamo più.

Se avete amato la serie televisiva "Desperate Housewives", il romanzo di Claudia Pineiro fa al caso vostro: la scrittrice è anche una sceneggiatrice ed il libro è estremamente vivido, trasmette al lettore ciò che descrive come se personaggi e ambienti scorressero davanti agli occhi su uno schermo. 

I personaggi sono numerosi, e all'inizio ho sentito l'esigenza di annotarne nomi e parentele su un foglietto per orientarmi nella lettura; i miei preferiti, una volta portato a termine il romanzo, sono stati senza dubbio i membri della famiglia Guevara, composta da Virginia, Ronie e il loro figlio Juani: i due componenti maschili si riveleranno determinanti per la comprensione delle tre morti ad Altos de la Cascada, mentre Virginia è una donna intraprendente, che nonostante le difficoltà familiari non si arrende e che antepone i propri affetti alle logiche ipocrite del comprensorio. Degna di nota è anche Ramona, figlia adottiva della scostante Mariana, che avrebbe voluto adottare soltanto il suo fratellino appena nato; alla ragazza viene addirittura modificato il nome per renderlo più presentabile, cercando di rimuoverne il passato e le origini, alle quali lei resta invece estremamente legata -e trova per fortuna un sostegno in Juani, anche lui mal tollerato dai benpensanti residenti.

Sebbene ci convinciamo di essere responsabili soltanto delle nostre azioni, anche guardare è un’azione, scrissi quella sera sul mio libretto rosso. Fu un attimo, ma mi parve eterno.


"Le vedove del giovedì" è un romanzo che mi è piaciuto molto. Dell'Argentina degli anni '90 ritrae un aspetto molto particolare, quello delle crisi economiche che comportano la chiusura o alla riduzione delle filiali di numerose multinazionali e fanno perdere il lavoro anche ai membri più istruiti e qualificati della società, che si trovano improvvisamente a dover ridimensionare il proprio tenore di vita e naturalmente si rifiutano di farlo il più a lungo possibile.

Lui non poteva permettere che la sua famiglia potesse cadere, né qui né in nessun’altra parte del mondo. Non si trattava di non far vedere la propria caduta, ma di non cadere.

Ho trovato i personaggi di questo romanzo caratterizzati molto bene, il ritmo narrativo incalzante e la conclusione molto convincente -per me del tutto a sorpresa: in conclusione non posso che consigliarvelo per quando siete alla ricerca di una lettura che vi assorba completamente!

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