Dopo aver letto con grande interesse "Quaderni russi" del fumettista Igort è stata la volta di "Quaderni ucraini", che ho trovato ancor più rilevante del precedente nelle attuali circostanze.
Titolo: Quaderni ucraini
Autore: Igort
Anno della prima edizione: 2010
Casa editrice: Oblomov
Pagine: 192
Il sottotitolo di questo fumetto pubblicato per la prima volta nel 2010 è "Le radici del conflitto" ed infatti vi si trovano riferimenti alla condizione del popolo ucraina sin dal 1918, quando l’Ucraina dichiarò la propria indipendenza e Lenin la invase con l’Armata Rossa per riconquistarla.
La narrazione riprende poi dagli anni '20 quando l’allora presidente Stalin decise di annientare le spinte indipendentiste dell’Ucraina, cancellarne la cultura e l’identità attraverso la collettivizzazione forzat,a che espropriò i contadini dei loro averi e causò milioni di morti per fame. Alla carestia, l’Holodomor, tra gli anni '20 e '30 sono dedicate pagine in bianco e nero dolorosissime, in cui si lascia spazio ai corpi deformati dei cadaveri, ai volti senza parole dei bambini e a delle relazioni dei capi regionali dei vari distretti sulla gravità della situazione.
L’autore ha poi raccolto oltre alle proprie riflessioni e ricostruzioni storiche le testimonianze dirette di cittadini ucraini che ha incontrato personalmente. Si tratta di due uomini e due donne nati nella prima metà del '900 e che quindi hanno molto da raccontare, dalle privazioni subite sino all’attualità in cui non sembrano passarsela meglio: lo scioglimento dell’Unione Sovietica sembra avere portato conseguenze economiche a dir poco negative sulla loro nazione, un tempo così rilevante nella produzione agricola.
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