lunedì 20 maggio 2019

Pronti a tutte le partenze

Ho scoperto Marco Balzano con il romanzo "Resto qui", vincitore di numerosi premi letterari (e noto anche per essersi classificato secondo allo Strega 2018). Di "Resto qui" vi ho già parlato sul blog: si tratta di un romanzo che mi è piaciuto moltissimo, e da quel momento ho deciso di leggere il resto della produzione di narrativa dell'autore.




Titolo: Pronti a tutte le partenze
Autore: Marco Balzano
Anno della prima edizione: 2013
Casa editrice: Sellerio
Pagine: 209




LA STORIA

Giuseppe è un insegnante di lettere precario della provincia di Napoli che ha superato la trentina; sta andando a convivere con la sua fidanzata e attende l'assegnazione della cattedra per il nuovo anno scolastico. Tuttavia nulla andrà secondo i suoi piani: la fidanzata infatti gli confesserà di essere innamorata di un altro uomo, e nessuna cattedra resterà disponibile per lui. Offertagli allora la possibilità di una supplenza di qualche mese a Milano, Giuseppe lascia il paese natale e si trasferisce al Nord, ospite prima di un'anziana zia e poi in un appartamento condiviso con tre ragazzi di diverse nazionalità ed occupazioni.



COSA NE PENSO

Rispetto alla voce narrante di Trina in "Resto qui", il racconto in prima persona di Giuseppe è molto meno coinvolgente. Si tratta di un'opera ancora acerba, dove non mancano gli elementi di ispirazione autobiografica: Balzano è infatti oltre che scrittore insegnante di Lettere, e dunque conoscerà assai bene il mondo del precariato -ed è molto capace nel riportarlo sulla pagina.
Lei, come dice Ungaretti, sia «pronto a tutte le partenze». E si ricordi che l’unica cosa che non ci si può permettere in questa situazione è perdere il buon umore.
Oltre al mondo della docenza Balzano racconta la vita difficile dei ricercatori, delle tesi di dottorato e degli assegni così rari e preziosi, del mondo accademico dove la competizione è spietata e i rapporti non sempre trasparenti.
Provaci e vendi sempre cara la pelle. Se fai un compito eccellente e se i membri della commissione avranno ognuno il proprio protetto e non riusciranno a mettersi d’accordo può anche scattare la legge che passa lo sconosciuto... – disse col suo riso misurato e amarognolo.
Il protagonista del romanzo, Giuseppe, è un ragazzo giovane e non molto fortunato; ha origini modeste, genitori che non hanno studiato e non hanno mai lasciato Calvanico, che quando vanno a trovarlo a Milano trovano incomprensibile la grande città. 
Io mi sono laureato, Antonio invece è andato a lavorare dopo il diploma. Oggi hanno quasi settant’anni. Due persone all’antica, niente di speciale. Una vita all’autolavaggio mio padre, che poi quindici anni fa si è riuscito a comprare perché il proprietario era pieno di debiti e gliel’ha venduto per quattro soldi. Da qualche anno lo aiuta Aziz, un turco con la moglie rom («Aziz, com’è che tutti tu li tieni gli impiastri della razza?» gli dice per sfottere). E mamma Rosalia, una casalinga che ha visto poco, quasi niente del mondo. Però due persone solari, capaci di fare sacrifici con una scrollata di spalle.
Anche i processi migratori sono per loro difficili da capire, così come lo sono per un personaggio più giovane che sembra somigliare loro, Tarzan -un vicino di casa di Giuseppe che sembra essersi rassegnato alla costante ricerca di lavoro, ma che si dimosterà capace di farsi valere più di quanto non lo sia Giuseppe per tutto il romanzo.
Gli altri personaggi del romanzo (l'anziana zia che ama la canasta e si addormenta davanti alla TV, il marocchino Mohamed che sente la mancanza della moglie, non ha il permesso di soggiorno e lavora in nero in un ristorante, il cinese in carriera Ye) non restano a dire il vero molto impressi, anche se le loro interazioni sono piacevoli da leggere, talvolta riescono a toccare il tema del razzismo ma molte altre si limitano a far sorridere il lettore.
La letteratura stessa ha però un ruolo da protagonista in "Pronti a tutte le partenze": ogni capitolo infatti ha per titolo una citazione dantesca, e i riferimenti letterari abbondano in ogni capitolo; la passione per la letteratura sembra l'unica costante nella vita di Giuseppe, l'unico appiglio a cui un giovane precario, sballottato in qua e in là dagli incontrollabili avvenimenti della vita, sembra potersi aggrappare.
Sì, perché quando studiavo Dante mi sentivo una persona migliore. Più vivo e intelligente. Come se un riflesso di quella luce che lui riusciva a descrivere e vivificare arrivasse fino al mio silenzio e alle mie scontentezze.
Nel complesso ho trovato "Pronti a tutte le partenze" una lettura scorrevole, un buon ritratto di una parte di giovani italiani alla ricerca del proprio posto nel mondo del lavoro; la storia di Giuseppe però, le sue vicende amorose, le sue amicizie, non sono riuscite davvero a colpirmi. Per questo se doveste scegliere un unico libro di Balzano da leggere subito, continuerei a consigliarvi senza ombra di dubbio "Resto qui" -che mi è parsa oggi una dimostrazione dell'enorme crescita delle capacità dello scrittore!

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