mercoledì 7 settembre 2022

Presagio triste

Secondo romanzo della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto, "Presagio triste" (pubblicato da Feltrinelli) mi è piaciuto davvero molto più del precedente "Kitchen"!


Titolo: Presagio triste
Autrice: Banana Yoshimoto
Anno della prima edizione: 1988
Titolo originale: Kanashii yokan
Casa editrice: Feltrinelli
Traduttore: Giorgio Amitrano
Pagine: 127

Si tratta di un romanzo, breve come tutte le opere dell’autrice, che ha per protagonista Yayoi, una giovane donna inquieta che sembra non trovare pace e aver rimosso tutti i ricordi relativi alla sua infanzia. Questa irrequietezza la spinge spesso a scappare di casa e durante una di queste fughe, quando sceglie di rifugiarsi a casa della zia, la verità sul passato di quest’ultima e anche sul proprio viene a galla. 

[SPOILER: le due non sono infatti zia e nipote, bensì sorelle separate dalla morte improvvisa dei loro genitori in seguito alla quale la più piccola è stata adottata da una famiglia di amici che ha sempre considerato i propri genitori. In essa ha acquisito anche quello che ha sempre ritenuto suo fratello; questa rivelazione cambia le carte in tavola per la ragazza che si accorge di provare sentimenti tutt’altro che fraterni per il giovane ma soprattutto riesce a fare pace con il proprio passato] 

riportando alla luce ricordi che aveva sepolto come reazione ad un trauma e permettendo a Yayoi di ritrovare la serenità che aveva sempre desiderato. 

Il titolo "presagio triste" fa riferimento alla particolare sensibilità della protagonista quando era bambina ed era capace in qualche modo di captare le vibrazioni attorno ad un evento prima che esso si verificasse. 

Si tratta di un romanzo pieno di speranza, seppure anche qui troviamo l’elemento del lutto da elaborare [sia quello dei genitori persi nell’incidente sia un’interruzione di gravidanza eseguita dalla zia]; trasmette un profondo senso di pace e di serenità.

Contiene anche passaggi che ho trovato molto toccanti, in particolare quando la protagonista è proprio la zia, incapace di elaborare i propri sentimenti negativi al punto di nascondersi alla vista tutto ciò che li provoca, in modo tale da non soffrire per la loro presenza ma chiaramente senza aver risolto alcun problema più profondo. 

L’ho trovato una storia convincente ed emozionante, perfetta per accompagnare un pomeriggio di pioggia come nel mio caso; è capace di toccare il lettore in profondità con l’ormai noto stile semplice ed essenziale dell’autrice. 

Per me è stata una prima lettura (Kitchen lo avevo già letto quando ero ragazzina) ed è un’ulteriore conferma al mio proposito di proseguire nella lettura dei romanzi di Banana Yoshimoto! 

Conoscete questa scrittrice? Qual è il vostro titolo preferito tra i suoi?

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