mercoledì 25 gennaio 2023

Il domatore di leoni

Nel nono capitolo della serie "I delitti di Fjallbacka", "Il domatore di leoni", Camilla Lackberg lascia che le vite dei personaggi ricorrenti proseguano senza grandi scossoni: Erica e Patrick crescono i tre bimbi, Anna e Dan si riavvicinano finalmente (e lei si scopre di nuovo incinta), Martin deve elaborare la perdita di Pia.


Titolo: Il domatore di leoni
Autrice: Camilla Lackberg
Anno della prima edizione: 2014
Titolo originale: Lejontämjaren
Casa editrice: Marsilio
Traduttrice: Laura Cangemi
Pagine: 464


Il caso è molto appassionante: cinque ragazze sono scomparse in diverse città della Svezia, e quella scomparsa a Fjallbacka riappare orrendamente mutilata e rimane vittima di un incidente. Le lesioni subite durante il sequestro ricordano un caso risalente ad oltre trent'anni prima... Nel frattempo Erica, per il suo nuovo libro, intervista una donna in carcere da decenni per l'omicidio del marito Vladek, che in gioventù era stato il domatore di leoni di un circo itinerante. Le due indagini si riveleranno intrecciate tra di loro...

[Leila infatti è in carcere da innocente, per aver protetto la figlia sociopatica sin dall'infanzia. Crede che Louise sia ancora viva e minacci lei e il fratello da lontano, mentre invece le si è sostituita una ragazza che era stata in affidamento con lei, che ora si fa passare per Marta e gestisce il maneggio locale. Durante i concorsi ippici sono state notate le ragazze rapite, mutilate e uccise da Marta e Jonas, il quale ha appreso questa devianza dal padre, che lo aveva fatto in passato (è lui il responsabile del primo omicidio a cui Paula risale in archivio) e lo costringeva ad assistere ai suoi delitti.]

Ritroviamo le consuete pagine in corsivo che ci rimandano al passato, dedicate proprio al passato di Vladek, della moglie Leila e della loro famiglia. Non sono molto numerose e contribuiscono ad aumentare la curiosità, anche se qualcuna in più non mi sarebbe dispiaciuta! 

Molto originale è la conclusione di questo giallo, che rispetto ai precedenti si chiude in modo meno irrisolto, senza che sia davvero stata fatta giustizia. Non credo che l'autrice abbia intenzione di riprenderne i personaggi, ma l'ho trovata una variazione interessante all'interno di una serie di casi più simili tra loro.

Segnalo inoltre che le descrizioni di alcuni particolari relativi alle torture subite dalle ragazze potrebbero disturbare i lettori più sensibili, ma trovano poco spazio nel romanzo e non sono approfondite troppo nel dettaglio.

Questo nono romanzo è stata per me un'ulteriore conferma di quanto mi piaccia questa serie di gialli, ne sono stata come sempre rapita e ora mi resta soltanto "La strega", in attesa che Feltrinelli editore porti anche da noi in traduzione l'undicesimo volume già uscito in Svezia!

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