mercoledì 28 giugno 2023

L'estate dei fantasmi

Il mio primo contatto con Lawrence Osborne è stato attraverso il film tratto da uno dei suoi romanzi "The Forgiven". Le sue atmosfere inquietanti e lo sviluppo sorprendente sono tratti che ho trovato comuni a "L’estate dei fantasmi", pubblicato da Adelphi, che ho appena terminato.


Siamo in Grecia, sull’isola di Idra; Naomi e Sam, due ragazze in vacanza, si incontrano. La seconda è americana e ha tutto sommato un buon rapporto con la propria famiglia; Naomi invece arriva da Londra insieme a suo padre e alla moglie di lui, che proprio non riesce a sopportare. Durante una delle loro escursioni incontrano un migrante sopravvissuto alla traversata dalla Turchia, e Naomi decide di farne una sorta di propria missione: dapprima gli porta indumenti e cibo, ma poi ne organizza la fuga verso il continente a spese della propria famiglia. Il piano però non va come previsto e da quel momento in poi le ragazze si trovano a dover nascondere uno scomodo segreto, mentre Fuad, il migrante siriano, è in fuga attraverso l’Italia. 

Un aspetto molto convincente di questo romanzo sono le descrizioni che ci trasportano sul Mar Egeo, al caldo assolato dell’estate tra un raki e un piatto tipico; è davvero una lettura perfetta per questa stagione perché ci sentiamo in vacanza con le protagoniste. 

Pagina dopo pagina però la tensione cresce e qui sta il secondo pregio di questa storia, che prende una piega inaspettata e tiene il lettore incollato alle pagine fino a che non ne conosce l’esito finale. Lo potremmo definire quasi un thriller, perché è un romanzo estremamente concentrato sulla trama e per i suoi personaggi non proviamo un briciolo di empatia, in quanto sono descritti senza eccezioni come viziati, spesso privi di senso della realtà, che a volte la fanno franca a dispetto di ogni circostanza. Il loro idealismo è privo di qualunque sincerità e le loro idee politiche sono spesso disprezzabili.

Non aspettatevi un romanzo sui migranti, perché è davvero tutt’altro e anche il giovane siriano è molto lontano dall’idea di migrante desideroso di costruirsi una nuova onesta esistenza, anche se le sue azioni più di quelle degli altri sembrano dettate più che altro dalla disperazione. 

Nel complesso è un stata una lettura che mi ha positivamente sorpresa_ dopo un inizio abbastanza lento in cui ne introduce l’ambientazione, come ho già detto riuscitissima ed evocativa, ne sono stata catturata al cento per cento e ve lo consiglio proprio se siete alla ricerca di una lettura estiva molto appassionante!

Qual è un romanzo che collegate all’estate?

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