martedì 13 febbraio 2024

Il fiume delle cento candele

 Ho acquistato "Il fiume delle cento candele" di Kim Echlin, pubblicato da Einaudi, diversi anni fa. 

La sua pubblicazione risale al 2009 ed il titolo originale è "The Disappeared", lo scomparso, gli scomparsi: un titolo calzante, perché a scomparire sono in molti in questo testo, che contiene una storia d'amore indissolubilmente legata al genocidio cambogiano degli anni '70.

Anne e Serey si incontrano in un inverno di Montreal; lui è emigrato da Phnom Penh per studiare, finché le frontiere sono state chiuse e ha perso ogni contatto con i suoi familiari, probabilmente morti come migliaia di altri cittadini. Quando qualche anno dopo i confini vengono riaperti Serey riparte, Anne non può seguirlo ed è lui lo scomparso ora, per ben undici anni in cui la ragazza non lo dimentica, e al termine dei quali lo ritrova in Cambogia -ma i conti con la storia non sono ancora andati in pareggio [ed infatti Serey, nelle file dell'opposizione, scomparirà di nuovo e questa volta perché sarà stato ucciso nel corso di una manifestazione].

"Il fiume delle cento candele", il cui titolo italiano fa riferimento ad una scena dolcissima condivisa da Anne e Serey all'inizio del libro, quando la felicità sembrava ancora un obiettivo raggiungibile, è un testo intriso di dolore, che riflette sulle conseguenze di uno sterminio e di una dittatura, sul diritto di reclamare almeno i corpi dei propri cari che ne sono state vittime, sul diritto alla ricerca di coloro che sembrano svaniti nel nulla. 

La scrittura di Echlin sa essere estremamente poetica e delicata, ci fa soffrire con la sua protagonista [che perde a più riprese il suo amato, che perde anche la bambina che i due hanno concepito insieme in quella Cambogia così determinata a sfinirli, eppure resta indomita anche quando tiene il cranio di Serey tra le braccia dopo averlo tirato fuori da un fiume] e dà voce a un Paese martoriato di cui avevo letto soltanto poche righe sui libri di storia -e le cui vicende conto ora di approfondire in futuro.

Si tratta purtroppo di un testo fuori catalogo, anche se di Kim Echlin si trova facilmente un altro romanzo in libreria, che credo prenderò in prestito in futuro. Spero che però possiate trovarlo in biblioteca, perché merita davvero!

Qual è l'ultima sorpresa che avete estratto dai vostri scaffali?

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