martedì 27 febbraio 2024

Lo sconosciuto delle poste

Una delle ragioni per cui "Lo sconosciuto delle poste" di Florence Aubenas, pubblicato da Feltrinelli, mi attirava molto è il fatto che condivido con la vittima di questo caso realmente accaduto la professione. Conosco quindi, seppure non in un paesino di provincia piccolo quanto Montréal-la-Cluse, la varietà di utenza che ogni giorno si presenta agli sportelli, e quanto non siano tutti ugualmente inoffensivi, tra vecchietti smemorati e ragazzini pieni di pacchi.

In secondo luogo apprezzo molto i true crime, romanzi o altri prodotti narrativi basati su eventi reali, come ad esempio i delitti irrisolti come in questo caso. La vittima, Catherine Burgod, non sembrava avere rapporti problematici con nessuno dei compaesani; aveva un padre ingombrante, un divorzio alle spalle ed un nuovo compagno, due figli ancora molto giovani.

Il colpevole perfetto è l'attore decaduto Thomassin, dalla promettente carriera stroncata da un'infanzia tra famiglie affidatarie e strutture d'accoglienza, una tossicodipendenza precoce che non è mai riuscito a sconfiggere; d'altra parte non ha un movente, né sembra essersi trovato in tasca più denaro dopo l'aggressione a Catherine, che ha comportato anche un modesto furto. Gli ruotano attorno altri randagi, chi più chi meno alcolizzato o dipendente da sostanze, ma l'indagine che la giornalista ricostruisce in modo puntuale ma appassionante non sembra mai arrivare al punto.

Se come me non avete mai sentito parlare del caso, potreste rimanere spiazzati dalla conclusione di questo breve romanzo [spunterà il DNA di un giovane atleta, all'epoca dei fatti ancora adolescente e privo di alcun movente plausibile per una tale efferatezza, che confesserà di essere stato sulla scena del crimine ma soltanto a delitto avvenuto; Thomassin farà perdere le proprie tracce prima dell'ennesimo interrogatorio, facendo credere a tutti di essersi suicidato per non riconoscere finalmente la propria colpevolezza]; se invece ne avete seguiti gli sviluppi oramai quasi quindici anni fa, saprete come questa inchiesta andrà a finire. In ogni caso la lettura sarà coinvolgente, dal ritmo mai incerto né rallentato; i protagonisti si delineeranno davanti a voi in modo vivido e tridimensionale. 

Se siete amanti di titoli come "L'avversario" di Emmanuel Carrère o "L'uomo che guardava passare i treni" di Georges Simenon, anche questa breve lettura potrebbe fare al caso vostro!

Qual è un libro di true crime che vi ha colpiti?

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