giovedì 14 giugno 2018

Salvare le ossa

La casa editrice NN ha portato in Italia le opere dello scrittore americano Kent Haruf, del quale mi sono perdutamente innamorata con la lettura di Canto della pianura (del quale ho parlato qui). Quando sui social di NN editore sono comparsi i primi brani estratti da un libro prossimo alla pubblicazione ho sperato che mi facesse scoprire un romanzo altrettanto memorabile, e sono stata ansiosa di leggere questa novità.



Titolo: Salvare le ossa
Autrice: Jesmyn Ward
Anno della prima edizione: 2011
Titolo originale: Salvage the Bones
Casa editrice: NN editore
Traduttrice: Monica Pareschi
Pagine: 313



LA STORIA

A Bois Savage, località del Mississippi abitata in prevalenza da afroamericani, vive Esch. La ragazza ha quattordici anni, è orfana di madre e ha tre fratelli: Randall, Skeetah e Junior. Skeetah ha una passione per i cani ed in particolare per la sua amatissima pitbull, China, che addestra a combattere contro altri cani. Il padre di Esch lavora poco, beve troppo, presta poca attenzione ai propri figli a cui economicamente non è in grado di offrire neanche il necessario. Il suo pensiero fisso è l'uragano Katrina, che sta per colpire il Mississippi; il suo pensiero fisso sono le scorte d'acqua e di cibo da accumulare per prepararsi alla catastrofe, ma i figli non lo prendono sul serio.
Esch, l'indiscussa protagonista, si riconosce nella Medea della mitologia greca; è l'unica donna in un mondo di maschi, in un mondo dove lo spazio per la tenerezza è ridotto a zero, dove sin da una giovanissima età è abituata a concedersi agli amici dei fratelli maggiori solo perché glielo chiedono. Un giorno però nello stesso gruppo di ragazzi le si avvicina Manny, e da allora Esch ha spazio nel suo cuore e nel suo corpo soltanto per lui; finché non si accorge di essere rimasta incinta.

Quando Medea si innamora di Giasone, mi sento stringere la gola. Me la vedo, Medea. Vuole aiutare Giasone, e gli porta di nascosto unguenti che lo rendono invincibile, sassi che racchiudono segreti. Medea pratica la magia, sarebbe capace di piegare il naturale al sovrannaturale. Ma a dispetto di tutti i suoi poteri, è Giasone a piegare lei come un giovane pino sferzato dal vento: la piega in due. Io la conosco.

Un'immagine della devastazione dopo l'uragano Katrina (2005)

COSA NE PENSO

Prima di tutto sento di dovervi avvertire: "Salvare le ossa" è un libro per stomaci forti, più forti del mio. La mia sensibilità infatti fatica a leggere di sofferenze vissute da animali di qualsiasi genere, mentre la scrittura di Jesmyn Ward non ci protegge da nulla: cuccioli morti, cani azzannati da altri cani, una povertà estrema che non risparmia animali né uomini, un modo schietto e coraggioso di mettere il lettore davanti ad una realtà che ad Esch e ai suoi fratelli non fa sconti.
Ho faticato specialmente all'inizio di questa lettura, che mi annodava lo stomaco, che mi toglieva il fiato; i personaggi che popolano il romanzo sono talmente vividi da farci dimenticare che sono figure inventate dall'autrice, specialmente Skeetah, il cui amore per China è così viscerale da far male in ogni pagina in cui qualcosa va storto. Nonostante China sia un pitbull dai cui combattimenti Skeetah cerca infatti di guadagnare un po' di soldi, è anche l'essere vivente che il ragazzo sente più vicino, al quale si sente più legato ed anche più simile.
Esch poi ha suscitato in me una tenerezza tale da desiderare di poterla abbracciare, quattordicenne in un corpo già di donna, in cui cresce un altro essere vivente che non rivela a nessuno, ma in cui soprattutto è radicato un amore profondo per il ragazzo sbagliato, Manny, che non la guarda nemmeno negli occhi quando entra dentro di lei, che ha un'altra ragazza da portare in giro come la propria fidanzata e che non prova alcun sentimento per Esch, ma di lei si approfitta soltanto.

Non gli lascerò vedere niente finché nessuno di noi avrà più scelta, e allora nessuno potrà fingere di non vedere, nessuno potrà ignorare, e forse ciò che vedremo ci tramuterà in pietra.

Bois Sauvage è una zona tragicamente povera, Esch e i suoi fratelli vivono in una casa fatiscente e poco robusta, circondata dalle rovine di altri edifici (un pollaio semidistrutto, un canile fatto di assi tenute insieme alla meglio, la casa dei nonni poco distante sempre più malmessa). Mangiano wurstel in scatola, Top Ramen crudi dalle confezioni, si medicano le ferite con le stesse garze che Skeetah usa per fasciare China; questi ragazzi vagano senza una meta, condividono le giornate con amici più o meno presenti (l'unico degno di nota è Big Henry, che pare il più stabile del gruppo, l'unico davvero disposto ad offrire un aiuto), lasciano che il tempo trascorra -e nel frattempo, l'uragano Katrina si fa sempre più vicino.

Passiamo davanti a quella che era la scuola elementare, alla palestra in cui qualche giorno fa Randall si è giocato la possibilità di andare al campo estivo di basket, dove forse l'allenatore di qualche college avrebbe compreso il suo talento, avrebbe compreso chi è Randall, dove Manny ha capito chi ero e mi ha ripudiata, dove Skeetah si è battuto per me, e non c'è altro che un enorme mucchio di legna e metallo mutilati, e all'improvviso c'è una spaccatura enorme tra prima e adesso, e mi chiedo dov'è andato a finire il mondo in cui è successo tutto questo, perché noi non viviamo più in quel mondo.

Raccontando dodici giorni in dodici capitoli, Jesmyn Ward ci racconta un universo, ci racconta la disperazione e la speranza, ci racconta il dolore e l'innocenza. Questo romanzo è feroce, morde come un pitbull che combatte, straziando la carne del lettore; la narrazione in prima persona (è di Esch il punto di vista) è convincente e lo stile dell'autrice è tagliente, evocativo, leggiamo immagini che immediatamente si concretizzano davanti ai nostri occhi.
"Salvare le ossa" è un romanzo di rara potenza, che mi ha fatta soffrire e mi ha emozionata, commossa, colpita; lo consiglio a tutti coloro che cerchino un romanzo in grado di sconvolgere ed andare in profondità, un romanzo che non dimenticherete facilmente.



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