lunedì 11 giugno 2018

Le notti di Salem

Come scrivevo pochi giorni fa nel post-contenitore destinato ad accogliere i link alle recensioni delle opere di Stephen King, questo autore mi accompagna dall'adolescenza ed ancora è la mia soluzione nei momenti in cui non sono molto ispirata dalle tonnellate di libri ancora da leggere che mi circondano.



Titolo: Le notti di Salem
Autore: Stephen King
Anno della prima edizione: 1975
Titolo originale: Salem's Lot
Casa editrice: Bompiani
Traduttore: Carlo Brera
Pagine: 441



LA STORIA

Uno scrittore, Ben Mears, fa ritorno alla cittadina del Maine dove ha trascorso alcuni anni della sua infanzia: Jerusalem's Lot, un luogo di modeste dimensioni famoso però per fatti insoliti, primi tra tutti le sparizioni inspiegabili dei suoi abitanti. Qui incontra Susan, lettrice dei suoi romanzi, e tra i due scatta immediatamente la scintilla dell'attrazione.
In cima ad una collina di Jerusalem's Lot si trova casa Marsten, abbandonata da tempo. Al ritorno di Ben, la casa sembra riprendere vita grazie ai nuovi acquirenti, personaggi piuttosto misteriosi, e contemporaneamente sempre più fatti drammatici si verificano nel paesino: dalla scomparsa di un ragazzino alla morte di numerosi abitanti in circostanze non del tutto chiare. Sono Ben e Matt, insegnante di una certa età, gli unici a mettere insieme gli indizi fino ad arrivare ad una spiegazione, per quanto improbabile possa sembrare...


Un'immagine dalla miniserie
"Gli ultimi giorni di Salem" (1979)

COSA NE PENSO

Un aspetto che non ho apprezzato di questo libro è il titolo che gli si è dato con la traduzione: "Le notti di Salem" non è affatto azzeccato. Gioca infatti con l'abbreviazione del nome della località in cui la storia è ambientata, Jerusalem, in "Salem". Dell'abbreviazione è fatto largo uso anche nel romanzo, tuttavia così si rimanda il lettore ai processi alle streghe, insomma ad un'ambientazione pur sempre horror ma non pertinente.
Non me la sento di criticare molto altro.
Consiglio a chi, come me, ha la lettura di "Dracula" di Bram Stoker piuttosto fresca di tenere conto del fatto che le vicende che ruotano attorno a casa Marsten sono una riscrittura del classico in versione contemporanea, e che questo potrebbe comportare il non rimanere granché sorpresi da come si sviluppano i fatti. 
Oltre al riconoscervi l'opera di Stoker, vi è ne "Le notti di Salem" anche un riferimento diretto all'opera di Shirley Jackson, in particolare al suo romanzo "La casa nella collina", a cui lo scrittore protagonista, Ben Mears, si ispira per il romanzo che ha intenzione di scrivere a Jerusalem's Lot. Anche in una successiva opera di King, "L'incendiaria", l'autore farà riferimento a che Shirley Jackson, alla quale infatti il romanzo sarà dedicato; ho scoperto di recente questa scrittrice, leggendo "Abbiamo sempre vissuto nel castello" (di cui ho scritto qui), e le atmosfere di cui è creatrice sono di certo simili a quelle che ritroviamo nella produzione di King.

"Le notti di Salem" è il secondo romanzo pubblicato da King, preceduto solo dal molto più breve Carrie; leggendolo oggi però vi scopriamo temi che verranno ripresi in opere successive dell'autore, primo tra tutti la ciclicità del male che fa ritorno a Jerusalem's Lot come capiterà a Derry in quello che ad oggi continuo a considerare il suo capolavoro: It
La stessa località di Jerusalem's Lot ricomparirà nella raccolta di racconti "A volte ritornano", e lo stesso farà Padre Callahan nella saga della Torre Nera. 
King come sempre costruisce un universo popolato di personaggi credibili, a partire dallo scrittore protagonista fino al giovanissimo Mark che mostra già il talento dell'autore nel caratterizzare al meglio bambini e preadolescenti. Mark infatti è un'unione perfetta tra il coraggio e i timori dell'infanzia, anche nei momenti di maggiore difficoltà trova nella propria innocenza le risorse per far fronte ad una situazione davanti alla quale anche gli adulti più esperti vacillano. 
In conclusione, Le notti di Salem non è diventato uno dei miei libri preferiti scritti da Stephen King, ma è servito a distrarmi e mi ha offerto come sempre una lettura scorrevole ed appassionante

Nessun commento:

Posta un commento