McEwan è uno degli autori più versatili che io abbia mai letto: nessuno dei suoi romanzi somiglia all'altro, nessuna storia ricorda la precedente. Su questo blog hanno trovato spazio finora soltanto "Chesil Beach" e "Nel guscio", ma ho letto molto della sua produzione e ho un debole per i suoi libri del periodo più macabro, in cui rientrano anche questi racconti che quindi come potrete già aspettarvi mi sono piaciuti moltissimo.
Autore: Ian McEwan
Anno della prima edizione: 1994
Titolo originale: The Daydreamer
Traduttrice: Susanna Basso
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 89
LA STORIA
Peter Fortune ha undici anni, una sorella minore, due genitori amorevoli e un gatto anziano di nome William. Peter è un preadolescente che oscilla tra lo stupore e la crudeltà tipiche dell'infanzia, e che passa gran parte del suo tempo immerso in sogni ad occhi aperti: sono proprio le sue fantasie ad essere raccontate ne "L'inventore di sogni".
COSA NE PENSO
"L'inventore di sogni" viene proposto come romanzo per ragazzi, dagli otto anni in su. In realtà è una raccolta di racconti che può essere letta ed apprezzata ad ogni età, uniti dal filo conduttore del protagonista, il giovane Peter Fortune.
Peter è un bambino assolutamente credibile: non è uno stereotipato simbolo d'innocenza, una vittima degli adulti o un piccolo genio. È un bambino che talvolta va d'accordo con la sorellina, talvolta ci litiga; che talvolta si comporta in modo maturo e responsabile, mentre in altre è geloso delle attenzioni ricevute dal cuginetto neonato e percepisce i propri genitori come estranei.
Peter rivolse alla sua famiglia uno sguardo carico di risentimento. Con gente del genere, non c’era niente da fare, ma non si poteva neppure buttarli via. Forse, però... Tirò un lungo respiro, si infilò in tasca il vasetto di vetro blu e scese di sotto.
Peter ha paura dei bulli, ma è anche un bambino coraggioso che sa reagire all'ingiustizia, e non vuole commetterne a sua volta; è un ragazzino che si perde nelle proprie fantasie al punto di dimenticare la differenza tra il suo mondo interiore e quello reale.
Che cosa rendeva tanto potente il roseo, il paffuto Barry? E all’improvviso, dal nulla, Peter trovò la risposta. Ma è ovvio, pensò. Siamo noi. Siamo noi che lo abbiamo sognato come il prepotente della scuola. Non è più forte di nessuno di noi. Tutta la sua forza e il potere, ce la siamo sognata noi. Noi abbiamo fatto di lui quel che è. Quando va a casa e nessuno gli crede se fa il prepotente, allora torna se stesso.
McEwan dimostra ne "L'inventore di sogni" di saper dare vita ad un universo in cui anche i più giovani hanno un punto di vista; anche in "Nel guscio" il narratore è giovanissimo, addirittura è un feto che deve ancora venire alla luce. Tuttavia il protagonista di "Nel guscio" ha una voce adulta, dal lessico ricercato e maturo, senza alcuna pretesa di risultare credibile -il che ha senso, considerato che un feto di certo non potrebbe parlare; Peter invece, nonostante sia raccontato in terza persona, non ci fa mettere in dubbio nemmeno per un momento la sua età anagrafica.
"L'inventore di sogni" racchiude sette racconti, più una breve introduzione; come sempre capita con i racconti, non tutti mi hanno emozionata allo stesso modo: i miei preferiti sono stati "Il gatto" (chiunque abbia condiviso gran parte della sua vita con un felino e lo abbia visto invecchiare sarà colpito da questo testo) e "I grandi", che conclude il libro con grande poesia.
E oltre tutto questo umano fermento, l’oceano si gonfiava e si ripiegava, perché a nulla e nessuno è dato di restare fermo, non agli uomini, non all’acqua e neppure al tempo. - Un tesoro! - esclamò ancora Kate. - Eccomi, - gridò Peter. - Arrivo -. E si lanciò di corsa verso la battigia. Si sentiva agile e leggerissimo sulla sabbia. «Sto per prendere il volo», pensò. Chissà se stava sognando, o se volava davvero.
Se di McEwan non avete letto ancora nulla, non vi consiglio di cominciare da questo, perché potrebbe confondervi le idee sul McEwan romanziere che scrive per un pubblico adulto; se invece siete già estimatori della sua produzione, allora non potete perdervi nemmeno questa opera forse minore, ma di certo molto riuscita.
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