lunedì 24 agosto 2020

Le correzioni

“Tutte le famiglie felici sono uguali, mentre ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. L’incipit di Anna Karenina è perfetto per descrivere “Le correzioni”, perché i Lambert non sono certo una famiglia felice.



Titolo: Le correzioni
Autore: Jonathan Franzen
Anno della prima edizione: 2002
Titolo originale: The Corrections
Casa editrice: Einaudi
Traduttrice: Silvia Pareschi
Pagine: 718



I genitori, Alfred e Enid, lottano contro l’incipiente Alzheimer da cui lui è afflitto: Alfred vive in un mondo sempre più confuso, preda di allucinazioni, ormai incapace di controllare le proprie funzioni fisiologiche. Enid, sua moglie, sembra prendere i suoi sintomi sul personale, come un dispetto rivolto a lei, e ciò nonostante rifiuta di separarsi dalla casa di famiglia ormai poco funzionale e giorno dopo giorno accudisce il marito al meglio delle sue possibilità.
Nemmeno adesso Enid poteva fare a meno di amarlo. Forse specialmente adesso. Forse aveva sempre saputo, per cinquant’anni, che c’era quel bambino dentro di lui. Forse tutto l’amore che aveva dato a Chipper e Gary, in cambio del quale alla fine aveva ricevuto così poco, era stato soltanto un allenamento per il più esigente dei suoi figli.
Alfred e Enid hanno tre figli: Gary, Chip e Denise. Gary è il primogenito ed è quello che più di tutto ha seguito le orme dei suoi genitori, inseguendo il successo, la ricchezza ed avendo a sua volta tre figli. Naturalmente la facciata della sua esistenza perfetta nasconde ben altro, e Gary è molto lontano dall’essere un uomo soddisfatto della propria vita.
Ma ciò che gli riusciva più odioso era accorgersi di quanto lei lo odiasse. Gary avrebbe potuto mettere fine alla crisi in un minuto se non avesse dovuto fare altro che perdonarla; ma leggerle negli occhi quanto lei lo trovasse repellente lo faceva impazzire, gli avvelenava la speranza.

Chip e Denise non hanno raggiunto neanche un minimo della stabilità del fratello maggiore: entrambi si infilano in relazioni d’amore con persone sposate, e mentre Chip si ostina a scrivere una sceneggiatura per un film che con ogni probabilità non verrà mai girato Denise si afferma come chef di ristorante, se non fosse che le sue frequentazioni le mettono fin troppo spesso i bastoni tra le ruote. 
Chip è forse il più fragile dei due, ed è quello che meno di tutti sa riconoscere l’amore dei propri genitori -perché l’amore dei Lambert non è facile da percepire. 
Alfred si chinò sul piatto di Chipper e con un unico colpo di forchetta tirò su tutta la rutabaga lasciandone soltanto un boccone. Alfred amava quel bambino, e così si mise in bocca la purè fredda e schifosa e la spinse giù in gola con un brivido. – Mangia quello che resta, – disse. – Prendi un boccone di quell’altro, e poi avrai il dolce. – Si alzò in piedi. – Andrò a comprarlo, se necessario.

Enid e Alfred sono genitori esigenti, che spesso sottovalutano la propria progenie o si aspettano da loro che siano diversi da come sono in realtà. Sono genitori che amano e proteggono i loro figli, ma non sono capaci di esprimerlo e dimostrarlo, intrappolando così i tre in una dinamica perversa in cui cercano costantemente di essere all’altezza senza mai sentirsi tali. 
Era lo stesso problema che Enid aveva con Chip e persino con Gary: i suoi figli non erano intonati all’ambiente. Non volevano le stesse cose che volevano lei e tutti i suoi amici e tutti i loro figli. I suoi figli volevano cose completamente e vergognosamente diverse.
Le vicende dei singoli familiari si sviluppano su binari separati, ognuno alle prese con la propria esistenza: con un lavoro non proprio legale in Lituania Chip, con le sue vicende amorose e lavorative Denise, con il suo matrimonio che imbarca acqua Gary, Alfred e Enid in una crociera che rende più che mai evidente come i disturbi di Alfred non siano passeggeri e non si possano più ignorare. Le linee narrative si uniscono in occasione del Natale, la festa tanto attesa in particolare da Enid, che è consapevole del fatto che dopo quel giorno (quando tutti i Lambert, spera, si riuniranno alla stessa tavola) la sua vita dovrà cambiare.

Franzen ne “Le correzioni” scrive uno dei romanzi familiari più convincenti che abbia mai letto. Non è sempre scorrevole, questo va detto: ci sono digressioni sulle avventure lavorative di Chip in Lituania che non sono riuscite ad interessarmi, e anche il passato di Denise non è sempre appassionante. 
I Lambert però sono veri: di letterario hanno ben poco, mentre hanno le caratteristiche di persone in carne ed ossa, con le loro contraddizioni, le loro debolezze e i loro punti forti. Questo rende il romanzo un’ottima lettura, i cui capitoli (che si focalizzano ogni volta su uno o più personaggi) sono tenuti insieme dal filo delle “correzioni” del titolo, quelle che i Lambert hanno cercato di impartire a se stessi o ai propri figli, e che fanno capolino tra le pagine a collegare le tessere del puzzle. 
La loro indole li avrebbe spinti ad abbracciarlo, ma quell’indole era stata corretta.
“Le correzioni” è un romanzo che richiede tempo, e non è una lettura che consiglierei per un periodo stressante in cui si cercano libri che ci alleggeriscano i pensieri. Tuttavia per gli amanti dei grandi romanzi familiari che vogliano passare un po’ di tempo in compagnia degli stessi personaggi… I Lambert riserveranno certo qualche sorpresa

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