domenica 15 agosto 2021

L'occhio più azzurro

Per comprendere "L’occhio più azzurro" fino in fondo è necessario tenerne presente il contesto: è stato scritto nel 1961 da Toni Morrison, un’autrice che voleva scrivere il romanzo che avrebbe voluto leggere e si interrogava in un momento di grandi cambiamenti sociali sul concetto di bellezza associato a quello di razza. C’è molto di autobiografico ne "L'occhio più azzurro" ambientato nel paese stesso dell'Ohio dove Toni Morrison nacque; l’elemento di Ispirazione per l’autrice fu proprio una sua compagna di scuola, nera come lei, che desiderava però avere gli occhi azzurri, simbolo di una bellezza per lei il raggiungibile perché inestricabilmente legata alla razza bianca.


Titolo: L'occhio più azzurro
Autrice: Toni Morrison
Anno della prima edizione: 1970
Titolo originale: The Bluest Eye
Casa editrice: Frassinelli
Traduttrice: Franca Cavagnoli
Pagine: 230


In un romanzo che molti anni dopo Toni Morrison, prima autrice afroamericana a vincere il Premio Nobel per la letteratura, avrebbe giudicato in modo spietato, si racconta la storia di Pecola, una bambina appartenente ad una famiglia economicamente disagiata che subisce violenza dal proprio padre e rimane incinta. 

Il tutto è narrato da un punto di vista infantile quanto il suo, quello di un’altra bambina della comunità, Claudia, ma in alcuni capitoli trovano spazio anche i percorsi di formazione degli adulti che circondano Pecola, primi tra tutti i suoi genitori, cresciuti tra soprusi e umiliazioni. 

Quello "L’occhio più azzurro" è un contesto violento, che non risparmia nessuno; sono gli Stati Uniti del 1941, dove la guerra non è ancora cominciata e nelle case dei bianchi lavorano persone nere che dagli Stati del Sud si spostano a quelli del Nord per cercare una vita migliore, che non sempre riescono ad ottenere. "L’occhio più azzurro" è un romanzo sulla razza e su come una pelle più chiara possa essere invidiata o considerata un simbolo di superiorità: Claudia, la sorella e Pecola stessa infatti osservano con un misto di odio e di invidia bambine dalla pelle meno nera della loro. "L'occhio più azzurro" è un romanzo di abusi, ma allo stesso tempo di innocenza, poiché il punto di vista della narratrice mitiga le atrocità a cui è suo malgrado continuamente esposta. 

Si tratta anche di un romanzo magnificamente scritto, che richiede al lettore bianco uno sforzo per orientarsi, perché era stato scritto esplicitamente per lettori neri, completamente ignorati degli anni '60 dal mondo dell'editoria.  Toni Morrison già al suo esordio sapeva essere tagliente, evocativa e memorabile; la complessità della storia non è di certo paragonabile a quella di "Amatissima," l’altro romanzo della scrittrice che io ho già letto, ma è capace di suscitare nel lettore di oggi più di una riflessione su quanto il razzismo possa essere interiorizzato anche dalle comunità stesse che ne sono colpite in prima persona, e su quanto a distanza di oltre cinquant’anni ci sia ancora da lavorare nelle nostre società. Questa lettura non ha fatto che confermare in me il proposito di recuperare prossimamente l'intera bibliografia dell'autrice, e invito anche voi a fare lo stesso!

Quali romanzi di Toni Morrison conoscete?
Qual è l'ultimo titolo di scrittori afroamericani che avete letto?

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