venerdì 6 gennaio 2023

Second Hand

Second Hand di Michael Zadoorian, pubblicato da Marcos y Marcos, è un romanzo che aveva tutte le carte in regola per piacermi: Richard è un protagonista goffo e tenero che gestisce un negozio dell’usato e ha la passione per le cianfrusaglie che le persone si lasciano dietro, nelle case dove sono invecchiati oppure dalle quali hanno traslocato. Proprio nel suo negozio incontra Theresa, della quale si innamora quasi all’istante anche se la loro relazione sarà tutt’altro che lineare.


Titolo: Second Hand - Una storia d'amore
Autore: Michael Zadoorian
Anno della prima edizione: 2000
Titolo originale: Second Hand
Casa editrice: Marcos y Marcos
Traduttore: Michele Foschini
Pagine: 318

Su questa storia aleggia però costantemente il tema della morte: sia perché la madre di Richard è appena morta, e per questo lui e la sorella devono svuotare la casa appartenuta ai genitori (e occuparsi dei propri oggetti di seconda mano, e dei segreti che nascondono, è molto più difficile che selezionare quelli altrui), sia perché Theresa lavora in una struttura che viene definita rifugio per animali ma che in realtà li abbatte. Le regole a Detroit, in Michigan, saranno state almeno a fine anni '90 ben diverse da quelle che vigono qui in materia di rifugi per animali, e per fortuna: perché questo aspetto della storia me l'ha resa così intollerabile da rendermi a più riprese difficile la lettura. Vi metto in guardia dunque perché se non ve la sentite di incontrare questo argomento il libro in questione proprio non fa per voi, così come credo che lo avrei evitato io se lo avessi saputo prima.

Chiarito questo punto, l’elaborazione del lutto (che da una parte è involontario, perché la madre di Richard muore di malattia, e invece procurato in prima persona nel caso degli animali uccisi da Theresa per lavoro) viene affrontata attraverso il processo del Giorno dei Morti messicano, in grado di riportare ai vivi le anime dei morti e così di far loro pace con i trascorsi terreni. Proprio in Messico infatti si svolge la terza e ultima parte del libro, che segue un evento molto drammatico: il tentativo di suicidio di Theresa, avvenuto nella seconda. 

Gli argomenti dunque a cui fare attenzione sono molti in questa storia e sebbene il tema dei sentimenti che sanno legarci agli oggetti e della storia che gli oggetti portano con sé sia estremamente interessante (mi ha ricordato in tutt’altra chiave "Cose preziose" di Stephen King, che ho letto da poco) e nonostante anche la voce narrante, che sa essere ironica e buffa, devo ammettere che terminata questa lettura mi rimane un senso di nausea per certe scene e in generale una sensazione di angoscia, nonostante il suo finale voglia essere aperto ad un futuro positivo. 

Purtroppo si tratta per me della prima lettura deludente dell’anno, non perché non abbia apprezzato la scrittura dell’autore o i protagonisti di questa storia, ma perché conteneva elementi per me davvero indigesti. Se condividiamo dunque la stessa sensibilità è una lettura della quale scrivo soprattutto per mettervi in guardia! 

Qual è stato l’ultimo libro che non ha fatto al caso vostro?

Nessun commento:

Posta un commento