Romanzo d'esordio dello scrittore indiano Aravind Adiga, "La tigre bianca", pubblicato in Italia da Einaudi, è stato vincitore del Booker Prize nel 2008 ed è stato anche adattato per il cinema nel 2021.
Lo avevo acquistato parecchi anni fa alla Fiera del Libro, per poi abbandonarlo in libreria, e purtroppo ora che ha avuto la sua occasione non mi ha conquistata.
Romanzo di formazione che ha per protagonista Balram, inizia nelle più povere periferie dove al bambino non viene dato neanche un nome proprio, fino ad una scalata sociale a New Dehli che una volta diventato adulto racconta sotto forma di lettere indirizzate al Primo Ministro cinese, che sta per visitare l'India.
Nella narrazione ripercorriamo dunque i tanti sacrifici a cui Balram è stato costretto dalla sua posizione sociale subordinata, dalla sua appartenenza alla casta dei pasticceri, dal mestiere di servitore-autista che ha svolto per un uomo ricco e potente -ma scopriamo anche i suoi sentimenti di rancore e avidità, e delle conseguenze estreme a cui lo hanno portato [ha ucciso infatti il suo datore di lavoro per poi darsi alla fuga assumendo una nuova identità e ottenendo il tenore di vita a cui aspirava].
Quello che ho apprezzato del romanzo è la descrizione dell'India lontana dagli scenari edulcorati a uso e consumo dei turisti occidentali, in cui non trova spazio il fascino delle filosofie orientali ma in cui emergono lo scarso valore attribuito alle vite degli ultimi [emblematico che nessuno denunci l'incidente in cui la moglie ubriaca del datore di lavoro uccide la bambina lungo la strada, perché nessuno la cerca], le condizioni di vita a cui i lavoratori domestici devono prestarsi, le aspirazioni così difficili da realizzare per chi ha ricevuto scarsa o nessuna istruzione.
Nel complesso però, sebbene riconosca l'efficacia di questo narratore interno dal linguaggio diretto e senza peli sulla lingua, non mi sono sentita particolarmente dalle vicende che lo riguardano, e l'ambientazione non rientra tra quelle che più mi interessano. Credo che potrà essere molto apprezzato da tanti lettori, mentre purtroppo non rientrerà tra i miei titoli del cuore!
Qual è stata l'ultima lettura che non vi ha conquistati?







