"Le perfezioni" di Vincenzo Latronico, pubblicato da Bompiani, è entrato nella mia libreria per caso, grazie ad un bookcrossing. Ne avevo sentito parlare perché è stato finalista all'International Booker Prize 2025, e non capita spesso ai titoli italiani; inoltre avevo ascoltato una puntata del podcast "Voce ai libri" in cui l'autore raccontava il suo romanzo "La chiave di Berlino", e ormai sapete quanto io sia legata a questa città.
Anche "Le perfezioni" racconta Berlino: attraverso gli occhi di Anna e Tom, una coppia di ventenni che negli anni Dieci del Duemila si trasferisce nella capitale tedesca, sognando quella vita a basso costo in un luogo dove tutto sembra possibile, in grandi appartamenti arredati in stile minimale, mentre lavorano online da creativi, vanno ai vernissage, frequentano un ambiente internazionale e concretizzano quelle che in apparenza sono "le perfezioni" di un'esistenza simile.
In poco più di un centinaio di pagine, Latronico racconta una generazione, racconta gli inverni gelidi, la sensazione che già si abbia molto, ma che si vorrebbe di più, che quella percezione strisciante sia insoddisfazione. Mentre la gentrificazione cambia il volto di Berlino, mentre gli spazi vuoti vengono edificati, i prezzi al metro quadro lievitano, Anna e Tom non sanno più quale sia la loro casa, attratti da un altrove (che sia la Sicilia, il Portogallo, o la loro regione d'origine) ma anche legati alle energie e al tempo che hanno dedicato a quel progetto berlinese, sulla carta tanto promettente.
Latronico scrive un romanzo breve in cui tanti della mia età, la generazione Erasmus, quella che ha pensato che avrebbe potuto vivere ovunque, si riconosceranno; a tanti porterà alla mente ricordi, probabilmente dolceamari. "Le perfezioni" parla ai trenta-quarantenni di oggi, alle loro fragilità e lo fa per accumulo, in un romanzo ricco di elenchi, di immagini, di frasi brevi, di protagonisti così poco caratterizzati che potrebbero essere chiunque di noi.
"Le perfezioni" è entrato per caso nella mia libreria, ma è stata una lettura pungente, che mi ha portata indietro nel tempo, che mi ha ricordato domande alle quali poi ho scelto di non dare risposta. Tra i finalisti ad un premio importante ho trovato che sia stato proprio al posto giusto.
Avete già letto questo autore italiano?

Nessun commento:
Posta un commento