Fino ad oggi ho letto Stephen King unicamente come romanziere, nonostante sapessi che ha pubblicato anche numerose raccolte di racconti -dalle quali per di più sono stati tratti film memorabili come "Le ali della libertà". Ho deciso dunque per scoprire la sua narrativa più breve di iniziare con la prima raccolta mai pubblicata, che avevo acquistato diversi anni fa ma che era da allora rimasta in attesa.
Autore: Stephen King
Anno della prima edizione: 1978
Titolo originale: Night Shift
Casa editrice: Bompiani
Traduttrice: Hilia Brinis
Pagine: 381
Qui sotto trovate un breve commento ai venti racconti contenuti, con un punteggio in stelline da uno a cinque che possa darvi un'idea di quanto ve li consigli anche singolarmente: all'interno di "A volte ritornano" infatti ho trovato racconti indimenticabili, ma anche alcuni che non sono riusciti né a spaventarmi né a lasciarmi qualcosa.
1) Jerusalem’s Lot***
Con Jerusalem’s Lot torniamo in un luogo già conosciuto, teatro degli avvenimenti de “Le notti di Salem”; ambientato nel diciannovesimo secolo, i protagonisti sono l’erede di una antica dimora e il suo fedele maggiordomo e amico, che si trasferiscono nella spettrale residenza dove dai muri provengono sinistri rumori... Questo suggestivo racconto è perfetto per gli amanti delle maledizioni familiari!
2) Secondo turno di notte*
Hall è intento a ripulire la cantina della filanda dove lavora da qualche tempo insieme ad un irritante caposquadra e un collega polacco timoroso; assediati da topi giganteschi, scoprono un sotterraneo ancora inferiore alla cantina, e decidono di esplorarlo… Ma si rivela una pessima idea.
Mostruosità conclusive piuttosto inutili, racconto piatto; in più i topi non mi spaventano.
3) Risacca notturna****
Scritto da un King diciannovenne, questo racconto costituisce la base per il colossale romanzo che sarà “L’ombra dello scorpione”. In pochissime pagine c’è già l’influenza che stermina la popolazione mondiale, ci sono i pochi sopravvissuti che sperano di essere immuni, di sopravvivere; c’è anche una splendida atmosfera sulle rive dell’oceano e un convincente gruppo di giovani che non ha più niente da perdere. Sono appena accennati, ma sono già dei personaggi di cui si vorrebbe leggere per pagine e pagine.
4) Io sono la porta***
Un astronauta partecipa ad una missione nello spazio a seguito della quale il suo corpo viene colonizzato da forme di vita aliena che odiano gli esseri umani e lo spingono a commettere atti atroci. Inquietante al punto giusto, ottimo finale anche se non del tutto inaspettato (lo schema è un po’ lo stesso di Jerusalem’s Lot).
5) Il compressore**
In una lavanderia, un inquietante macchinario progettato per la stiratura e piegatura degli indumenti compie la stessa operazione su una delle addette. Inizia così un’indagine sulle responsabilità, che fa emergere come tutto abbia avuto inizio con il sangue di una vergine versato sul compressore… scatenando un demone che sarà difficile da sconfiggere.
Non amo i racconti sugli oggetti posseduti, penso non ci sia altro da aggiungere.
6) Il baubau***
Alla seduta con uno psichiatra, il protagonista racconta di come tutti i suoi tre figli siano morti arrivando a compiere al massimo tre anni di età, terrorizzati da un mostro, il baubau, che emergeva dagli sgabuzzini. Sarebbe sin troppo facile convincersi che sia stato il padre il vero responsabile dei loro decessi… almeno fino all’epilogo.
7) Materia grigia****
Richie, reso invalido da un incidente sul lavoro, vive con il figlio adolescente Timmy e beve troppo. Un giorno la birra che il figlio gli ha portato sembra avere qualcosa che non va: un odore malsano, una strana schiuma grigia; Richie la beve nonostante ciò, ed è qui che ha inizio la sua metamorfosi… L’orrore in questo racconto non manca, e viene svelato a poco a poco, dai punti di vista di Timmy e degli uomini con cui si confida. Riuscitissimo.
8) Campo di battaglia**
Di ritorno dall’omicidio di un giocattolaio, un sicario riceve dalla madre della vittima una scatola piena di soldatini, armi ed elicotteri giocattolo che hanno l’evidente missione di ucciderlo. Nonostante la sua esperienza, difendersi non sarà facile… Molta azione, non troppo appassionante però.
9) Camion****
In una sorta di autogrill lungo una statale, un piccolo gruppo di persone si barrica all’interno: i camion si sono ribellati ai propri guidatori e si sono trasformati in mezzi che hanno come obiettivo quello di uccidere gli esseri umani… o costringerli a diventare i loro schiavi. Così ben scritto che sembra di essere trincerati in quell'autogrill!
10) A volte ritornano***
Nel racconto che dà il titolo al romanzo, un insegnante che ha perso il fratello in circostanze violente quando era ancora un ragazzino si trova davanti, tra i suoi studenti, degli adolescenti dalle stesse sembianze dei bulli che erano stati responsabili della morte di suo fratello.
Per tre quarti il racconto è potentissimo e suggestivo; nell’ultima parte si affretta un po’ e scomoda le evocazioni degli spiriti come ne “Il compressore” -il tema doveva essere molto caro a King negli anni ‘70, io non lo prediligo.
11) Primavera da fragole***
Una serie di omicidi colpiscono un campus universitario nel corso di un’atipica primavera nel mezzo dell’inverno, complice il favore della nebbia. Dopo la laurea del nostro protagonista, il fenomeno si interrompe… per ripresentarsi anni dopo, in occasione di un’altra primavera da fragole.
12) Il cornicione****
Nulla di soprannaturale in questo racconto, che è di grandissimo effetto: un marito tradito ricatta l’amante della moglie offrendogli una scelta: quarant’anni di prigione oppure percorrere il perimetro del palazzo dove si trova camminando su un cornicione, privo di appigli, largo appena 13 centimetri.
Un po’ come ne “La lunga marcia” ho camminato per giorni insieme a Garraty, qui ho percorso questo cornicione per interminabili minuti insieme a Norris…
13) La falciatrice**
Dopo aver venduto la propria falciatrice in seguito ad un brutto incidente, Harold assume un uomo per tagliare il prato di casa sua… ma costui si rivela un individuo a dir poco inquietante, e non c’è da fidarsi delle falciatrici! Come già scritto, i racconti sugli oggetti assassini non sono il mio genere preferito...
14) Quitters, Inc****
Siete mai stati dipendenti dalle sigarette senza avere idea di come smettere? La Quitters, Inc. a New York ha trovato un metodo infallibile. Il signor Morrison è scettico all’inizio, ma giorno dopo giorno, davanti ai sistemi dell’inquietante Donatti, non gli resta che riconoscere di non avere scelta se non rispettare il programma… Chiunque abbia intenzione di smettere di fumare dovrebbe leggere questo racconto!
15) So di cosa hai bisogno****
Come resistere a qualcuno che conosce alla perfezione i nostri gusti, che ci regala ciò che davvero desideriamo, che ci porta soltanto nei luoghi che ci rendono felici? Di certo è un’ardua impresa, soprattutto se sei giovane e non molto convinta delle scelte che hai fatto nella vita. È così che Elizabeth si innamora di Ed, talmente perfetto da non sembrare vero… ed infatti non tutta è farina del suo sacco!
16) I figli del grano****
Marito e moglie in piena crisi coniugale si mettono in viaggio verso la sorella di lei, ma mentre costeggiano un campo di grano all’improvviso investono un ragazzo. A cui però, ad una seconda occhiata, qualcuno aveva già squarciato la gola… E perché nell’amena località in cui si trovano non si vede in giro nessuno, e le date di morte indicate in un librone all’interno della chiesa indicano tutti deceduti di diciannove anni?… Terminato questo, mi è veramente dispiaciuto che fosse soltanto un racconto!
17) L’ultimo piolo****
Questo è il più intimo e doloroso dei racconti della raccolta: un fratello ricorda un episodio dell’infanzia condivisa con la sua sorellina, da cui poi si è lasciato allontanare dagli impegni della vita… Vita che però non ci concede seconde occasioni, davanti a certi sbagli.
18) L’uomo che amava i fiori**
Un ragazzo innamorato acquista un bouquet di fiori per la sua fidanzata… ma per la città continuano a verificarsi misteriosi omicidi a colpi di martello. Quale legame potrà esserci tra le due cose? Mi ha ricordato molto la struttura de "Lo sposo" nella raccolta "La lotteria" di Shirley Jackson.
19) Il bicchiere della staffa***
Ritorno a Jerusalem’s Lot in una notte di neve: un uomo e la sua famiglia si smarriscono nella tormenta e lui ha la malcapitata idea di lasciare moglie e figlia chiuse in auto con il riscaldamento acceso. Ma non sa che a Jerusalem’s Lot ci sono in agguato presenze pronte ad attirarti, anche nel mezzo di una gelida notte…
20) La donna nella stanza***
Insieme a “L’ultimo piolo” questo racconto conclusivo è il più sofferto: una malattia terminale sta portando sua madre alla morte, e così il protagonista riflette su come limitare le sue sofferenze. In questo caso non ci sono colpe, non ci sono mostri: c’è soltanto l’orrore di ciò che minaccia il corpo umano e porta via coloro che amiamo.
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