martedì 12 marzo 2024

Malinverno

Ho acquistato "Malinverno" di Domenico Dara con la promozione delle coppie di libri tascabili Feltrinelli editore l'estate scorsa, perché diverse recensioni mi avevano incuriosita.

Gli elementi per amarlo c'erano tutti: il protagonista, Astolfo Malinverno, è bibliotecario ma anche guardiano del cimitero a Timpamara, un paesino famoso per il macero della carta, che sparge per le vie fogli di romanzi, saggi e raccolte di poesie, rendendoli lettori a poco a poco -al punto che tutti i suoi abitanti hanno nomi che ricordano la letteratura.

Malinverno è un uomo solo e malinconico, nessuno dei suoi familiari è più in vita, non ha dei veri e propri amici e non è mai stato innamorato; almeno fino a che sulla lapide di una tomba senza nome l'immagine di una donna lo colpisce così tanto da volerla portare a casa con sé. La sua vita sarà ancora più sconvolta dall'apparizione di una giovane che alla foto somiglia moltissimo, e che si presenta in carne ed ossa al cimitero...

"Malinverno" sembra un romanzo confezionato per sedurre gli amanti dei libri: le sue pagine sono disseminate di citazioni dei classici, di riferimenti alle loro trame, di riflessioni sul significato e sul potere della letteratura. Aggiungiamo anche un cagnone nero che pare accompagnare le anime dei defunti, ed ecco che anche a me sembra un libro con tutte le carte in regola per piacermi moltissimo.
 
Purtroppo mi ha lasciata piuttosto tiepida: forse perché la scrittura di Dara mi è sembrata un po' artificiosa, un po' pretenziosa quando non l'avrei trovato necessario. Forse perché la storia in sé ad un certo punto mi è parsa eccedere con gli elementi drammatici, già sufficienti anche prima, e ha spezzato la mia sospensione dell'incredulità. Insomma devo ammettere di esserne purtroppo stata piuttosto delusa, forse anche perché ero convinta dall'inizio che invece mi sarebbe andato a genio!

Lo avete letto e volete farmi cambiare idea?
Qual è l'ultima lettura che non vi è piaciuta?

Nessun commento:

Posta un commento