Ho acquistato "Malinverno" di Domenico Dara con la promozione delle coppie di libri tascabili Feltrinelli editore l'estate scorsa, perché diverse recensioni mi avevano incuriosita.
Gli elementi per amarlo c'erano tutti: il protagonista, Astolfo Malinverno, è bibliotecario ma anche guardiano del cimitero a Timpamara, un paesino famoso per il macero della carta, che sparge per le vie fogli di romanzi, saggi e raccolte di poesie, rendendoli lettori a poco a poco -al punto che tutti i suoi abitanti hanno nomi che ricordano la letteratura.
Malinverno è un uomo solo e malinconico, nessuno dei suoi familiari è più in vita, non ha dei veri e propri amici e non è mai stato innamorato; almeno fino a che sulla lapide di una tomba senza nome l'immagine di una donna lo colpisce così tanto da volerla portare a casa con sé. La sua vita sarà ancora più sconvolta dall'apparizione di una giovane che alla foto somiglia moltissimo, e che si presenta in carne ed ossa al cimitero...
"Malinverno" sembra un romanzo confezionato per sedurre gli amanti dei libri: le sue pagine sono disseminate di citazioni dei classici, di riferimenti alle loro trame, di riflessioni sul significato e sul potere della letteratura. Aggiungiamo anche un cagnone nero che pare accompagnare le anime dei defunti, ed ecco che anche a me sembra un libro con tutte le carte in regola per piacermi moltissimo.
Purtroppo mi ha lasciata piuttosto tiepida: forse perché la scrittura di Dara mi è sembrata un po' artificiosa, un po' pretenziosa quando non l'avrei trovato necessario. Forse perché la storia in sé ad un certo punto mi è parsa eccedere con gli elementi drammatici, già sufficienti anche prima, e ha spezzato la mia sospensione dell'incredulità. Insomma devo ammettere di esserne purtroppo stata piuttosto delusa, forse anche perché ero convinta dall'inizio che invece mi sarebbe andato a genio!
Lo avete letto e volete farmi cambiare idea?
Qual è l'ultima lettura che non vi è piaciuta?
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